24 Maggio 2023 - 14:43

Esposito: “Padroni del nostro destino. Fioretto salvezza? Ce l’ho”

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Salvatore Esposito è stato fra i protagonisti della vittoria con il Milan e in generale delle ultime settimane di casa Spezia, ritagliandosi uno spazio da protagonista nelle ultime uscite. Il centrocampista aquilotto, ospite di DAZN Talks, ha parlato della lotta per non retrocedere e dei suoi primi mesi in maglia bianca. Ecco tutte le sue considerazioni in chiave Spezia. 

Esposito a Dazn Talks

Sulla situazione salvezza: “Siamo lì a un punto sulla terzultima, guardiamo anche le altre partite. Non c’è nemmeno più quel qualcosa di guardare alle altre squadre, non esiste essere tranquilli. Confidiamo nei nostri colleghi affinché le partite si giochino con il giusto spirito come è giusto che sia. Noi guarderemo a noi stessi perché siamo padroni del nostro destino. Quando si avvicina una partita così importante c’è attenzione sin da inizio settimana. C’è quel pizzico di tensione che rende tutto più carico.”

Sul suo gol contro il Milan: “Farlo così è stato fin troppo bello: ho sempre calciato le punizioni e ci ho provato anche nelle partite precedenti. Quello è stato il momento perfetto, sembrava tutto scritto. Quei tre punti ci hanno dato l’opportunità di giocarci quello che ci stiamo giocando adesso. Eravamo sfavoriti ma penso che quella partita ci debba dare la fiducia per affrontare le gare. La partita con il Milan ci deve dare fiducia per raggiungere il nostro obiettivo. Dopo il mio gol al Milan la prima persona a cui ho scritto è stata mia mamma.”

Sulle differenze di ambiente: “Le differenze si notano: passo, intensità. In A bisogna ambientarsi in fretta, pensare velocemente. Mi sto ambientando e sto entrando nei meccanismi del mister e questo grazie anche ai miei compagni.”

Sul compagno Ethan Ampadu: “Un giocatore a mio parere da top club. Non è un caso se è del Chelsea, mi ha impressionato perché ha giocate incredibili: da difensore crea superiorità numerica. Ma sa che ci sono io deve giocare dietro (ride n.d.r.). Non è semplice trovare un difensore in grado di giocare gli attaccanti, ha giocate da centrocampista ma è difensore. Non è facile avere un difensore a cui piace giocare palla al piede.”

Sul pubblico: “Abbiamo la fortuna che lo Stadio fa sì che i tifosi siano sempre vicini al campo e questo è fondamentale, ci fa sentire il calore dei tifosi. Ho un allenatore che ti dà fiducia, dei compagni pronti a darti una mano”.

Su De Rossi come allenatore: “Vedere De Rossi come allenatore a primo impatto è stato stranissimo e mi sentivo la responsabilità di dare qualcosa in più. All’inizio mi ha un po’ frenato ma poi piano piano mi sono sciolto, a fine partita ci sentiamo sempre e lui mi dice sempre cosa faccio bene e cosa sbaglio.Mi ha scritto “bravo ma non mi interessa niente del gol, complimenti per la prestazione”.

Su Ekdal: “Un leader silenzioso, mi dà spesso consigli e parla quando serve. Questa è una caratteristica che mi piacerebbe rubargli”.

Su Nzola: “Un burlone, fa sempre ridere ed è simpaticissimo. Il mio punto di riferimento è Verde, mi ci trovo benissimo e ho un ottimo rapporto anche con Maldini”.

Sul fioretto salvezza: “Lo sto già facendo, mi sta crescendo il baffetto. Non mi piace tingermi i capelli, forse potrei fare un tatuaggio: il primo anno di Serie A probabilmente lo meriterebbe. Magari il mio gol…”.

Sulla chiamata in Nazionale: “All’inizio era solo uno stage, eravamo tantissimi e non avrei mai pensato di far parte della spedizione finale. Sono finito nel gruppo di De Rossi e ho sbagliato tutti i passaggi, ero troppo emozionato. Quando siamo tornati a casa mi hanno chiamato, perché Mancini mi voleva. Mi si è gelato il sangue ed è stata un’emozione fantastica. Era il mio sogno più grande da calciatore. Ogni volta che gioco con l’U21 sento qualcosa di diverso, senza nulla togliere al club. Tra Champions e mondiale, preferisco il mondiale”.

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