Nzola, si complica la permanenza in A: spuntano sirene inglesi

«Non mi risulta che alcuna operazione si sia conclusa». Giovanni Branchini, agente di Mbala Nzola, chiude per ora alle voci. Compresa quella che ieri dava l’angolano alla Roma. Come scrive Il Secolo XIX, Pinto, che in effetti ha parlato con Macia del centravanti, in questo momento ha altre grane per la testa. Generare ricavi per una cifra intorno ai 30 milioni di euro entro la fine di giugno. È lo scotto da pagare al settlement agreement sottoscritto alla fine della scorsa estate con la Uefa, che vincola il club dei Friedkin a rispettare i pesanti paletti imposti dal Financial Fair Play. La notizia peggiore in questo senso, è che nei ricavi da generare da qui al 30 giugno non vanno considerati i 13,5 milioni scaturiti dalla cessione di Nicoló Zaniolo al Galatasaray. All’ipotesi di un prestito di Nzola con un diritto di riscatto chiaro che la proprietà aquilotta direbbe no.

Verso l’estero?

Si complica anche l’opzione Fiorentina, che difficilmente andrà a pagare 10 milioni di clausola di uscita per Nzola, peraltro visto da Vincenzo Italiano come alternativa a Cabral e Jovic, anche se avendolo già allenato ne conosce perfettamente pregi e difetti. Restano dunque aperte le piste straniere, Premier League su tutte. In prima fila c’è sempre il West Ham. Ricordando che il calciatore non è rientrato in città con la squadra dopo lo spareggio e quella gara è comunque stata di sicuro la sua ultima in maglia bianca.

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