Per Albin Ekdal è stato senza dubbio un lunedì difficile quello vissuto nelle scorse ore. Con la Svezia, a margine della partita con il Belgio, ci sono stati attimi di terrore per l’attentato di Bruxelles che ha lasciato sulla sua scia due vittime. Il centrocampista, insieme ai compagni, dopo l’intervallo ha deciso di non scendere in campo per il secondo tempo e anche in casa Spezia la tensione non è mancata. Come spiega La Nazione, infatti, la dirigenza ha subito contattato il calciatore per sincerarsi delle sue condizioni e del suo stato di salute. L’ansia è durata fino a mezzanotte e mezza, quando il gruppo è stato scortato fino all’aeroporto in fretta e furia per permettere il ritorno in patria.
Mal di pancia
Ekdal era anche partito titolare nella sfida contro Lukaku e compagni, a dispetto dei pochi minuti giocati con lo Spezia in questo inizio di stagione (solo 219). Nelle ore precedenti alla partita, il centrocampista aveva espresso un certo disappunto per il poco impiego da parte di Alvini e adesso anche la sua permanenza da gennaio in avanti resta un rebus. L’ultimo ingresso da titolare era stato contro il Brescia, poi due panchine mentre a Pisa era subentrato nei minuti di recupero con tanto di espulsione e maxi squalifica.
Ingaggio pesante
Anche Il Secolo XIX oggi in edicola tratta l’argomento, spiegando come in attesa del ricorso sulla squalifica da rimarcare era stata la sua grande voglia di incidere sulla partita di Cesena. E in seguito alle sue dichiarazioni, il quotidiano parla di qualche movimento già segnalato allo Spezia: colloqui con Alvini, che dal canto suo ritiene Ekdal importante per il gruppo. Una legittima richiesta quella del calciatore, che ha però un contratto pesante per le casse di un club cadetto. Nella scorsa estate – si legge – lo svedese avrebbe potuto rescindere il contratto con un’uscita unilaterale in caso di retrocessione e qualcosa di era mosso, ma nessuno gli aveva potuto garantire uno stipendio da 1,5 milioni. Con la discesa in B l’emolumento è sceso a 949.000 euro lordi, pur sempre un ingaggio alto se contiamo anche un paio di premi nel contratto da circa 47.000 euro totali.
Quale futuro?
Non giocare, di fatto, anche economicamente costa parecchio al club. Ad ora il contratto scade il prossimo giugno ma lo Spezia farà due conti: sia per età che per pesantezza del contratto non sarà possibile fare cassa, ma solo risparmiare circa 1 milione di ingaggio e magari trovare un sostituto più giovane. In Svezia, poi, il mercato riaprirà fra febbraio e marzo 2024.
Capisco il problema dell’ingaggio alto, ma nelle squadre di vertice questi esborsi ci sono eccome, il problema è quanto incide il giocatore tecnicamente ,di esperienza e per lo spogliatoio ora la società e l’allenatore devono valutare questi parametri e decidere perché se pensano solo al lato economico per andare a prendere un’altro ragazzino allora si fanno altri disastri.