Luca D’Angelo come Thiago Motta. Non certo come pensieri e caratteristiche, ma nella gestione del gruppo sì: così come l’italo-brasiliano l’attuale allenatore delle Aquile sta dando fiducia a un ristretto numero di calciatori. Tre sostituzioni nelle ultime due partite lo testimoniano, con il tecnico che ha valutato la rosa e fatto scelte ben precise, limitando a una cerchia ristretta i calciatori impiegati. I cambi effettuati, scrive Il Secolo XIX, sono stati quasi chirurgici e hanno dato la scossa: Zurkowski ad Ascoli e Cassata contro il Bari su tutti. Un trend che verosimilmente continuerà ancora fino al mercato.
Due di fila
Come Motta, D’Angelo ha anche centrato due vittorie di fila, qualcosa che dal 2022 solo l’ex tecnico era riuscito a fare (tre in quel caso). E anche l’allenatore del Bologna iniziò una serie di gare in cui impiegare un ristretto numero di giocatori, escludendo addirittura Nzola. A Napoli vinse con un’autorete ma con un solo cambio al 90′, con il Venezia due, tre con Milan e Genoa, chiavi del cammino salvezza. Raramente, ricorda il quotidiano, Thiago orchestrò più di tre sostituzioni. Un po’ lo stesso metodo che sta adottando D’Angelo, che ha ricompattato il gruppo e lo ha adattato al palcoscenico, anche con esclusioni “forti” (vedi Dragowski e Moutinho). Nessuno dei suoi recenti predecessori aveva avuto scelte così nette e pure nella dialettica il pescarese è stato chiaro sulla situazione. Ad oggi, inoltre, D’Angelo è anche l’allenatore che ha la media punti più alta: 1,50 a gara, 6 in 4 partite. Un indicatore già importante.
Loading ...