4 Aprile 2024 - 11:23

Il cardiologo al Picco: “Gran lavoro di squadra, tempismo perfetto”

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Non è più intubato. Il tifoso di 67 anni che per Pasquetta al Picco ha avuto un arresto cardiaco durante la partita comincia a stare meglio, e ieri ha potuto vedere le figlie, Claudia e Giorgia. Nella giornata di ieri ha parlato anche la moglie a Il Secolo XIX, che ha raccontato come suo marito ha vissuto l’episodio. Deve ringraziare un eroe per caso e tanti invisibili, che gli hanno salvato la vita. Tra questi, presente anche Marco Rezzaghi, cardiologo della Asl che, per quasi 25 minuti, ha praticato il massaggio cardiaco all’uomo, aiutato dal medico e dall’infermiera del 118, Laura Gatti e Daria Ambrosini. Rezzaghi è un medico tifoso, alla prima al Picco in questa B, tenuto distante dalla sua passione calcistica solo da motivi di lavoro. Poi, il giorno di Pasquetta, sceglie di tornare allo stadio con moglie e figli, non andando in curva, dove di solito prende posto, ma nei distinti. Forse il destino. E si ritrova a meno di cinque metri dall’accaduto. All’inizio, racconta il cardiologo, non avevano capito le urla e l’attirare l’attenzione della gente, perché pensavano che si trattasse di un battibecco. Poi ha visto volti seri e ha deciso di avvicinarsi. «Devo dire che tutta la catena di soccorsi, dal 118 alla Croce Rossa, agli ausiliari del Picco, si sono prodigati. Non era facile in una situazione di emergenza. Ma se il signore potrà raccontarla, la deve a tutte queste persone, eccezionali nel tempismo».

Un lieto fine

La gente attorno ha dato una grande mano: dalle urla per attirare l’attenzione verso la gradinata e anche riuscire a fermare il gioco. «Poi il silenzio, che ha aiutato non poco a lavorare. Si è fatto quello che si doveva, ma senza tante persone, infermieri, uomini del soccorso, sarebbe stato tutto più difficile». Un blocco coronarico che ha quasi portato via il sostenitore, che in altre condizioni forse non ce l’avrebbe fatta. Per Rezzaghi se una cosa del genere fosse successa a casa non sa come sarebbe potuta andare, viste le circostanze. Il cardiologo, inoltre, ha raccontato anche a La Nazione dell’accaduto, aggiungendo che quando ieri ha saputo che il tifoso si era risvegliato e stava bene, il cuore gli si è riempito di gioia. «Sono andato subito a salutarlo e ci siamo scambiati parole affettuose. Mi ha detto che la prossima partita al Picco, la vuole vedere accanto a me». Risolto il problema dell’arresto cardiaco, per il 67enne è stato determinante l’intervento di angioplastica effettuato nell’immediatezza del ricovero dal dottor Giorgio Tonelli per liberare l’arteria coronaria responsabile dell’infarto. Davvero un bel lavoro di squadra che ha portato ad un lieto fine. Commosse la moglie e le due figlie del tifoso, che hanno potuto riabbracciarlo.

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