19 Aprile 2024 - 10:26

D’Angelo VS Pirlo, un derby tra due idee di gioco opposte

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Il maestro e l’operaio. Due mondi che girano attorno al pallone, ma di provenienza opposta, senza scomodare splendori e miserie. Come scrive Il Secolo XIX, D’Angelo e Pirlo hanno colorato le loro stagioni calcistiche, in piazze e platee diverse, ottenendo medaglie altrettanto differenti, ma sotto la stessa latitudine del calcio. Più allegro il bresciano, ma solo a prima vista, poiché anche l’omone di Pescara, spesso, sa interpretare con ironia e sorrisi i momenti più delicati. Piedi buoni e geometrie Pirlo, forza fisica ma piedi non disprezzabili per essere un difensore anche per D’Angelo, che qualche gol lo ha realizzato spesso.

Un percorso da allenatori che li accomuna

Poi il ruolo di allenatore li ha un po’ equiparati, nella buona sostanza: da studenti a Coverciano ad apprendisti, da apprendisti a principali della bottega. Poi, fuori da questa, licenziati. È capitato ad uno ed all’altro, senza remore di rango, e questo un po’ ha finito per accomunarli. Pirlo è diventato allenatore in Serie A senza aver ancora ottenuto l’abilitazione Uefa Pro, condizione necessaria, ma l’addio di Sarri gli aveva aperto un’autostrada. Separati da programmi e prospettive diverse, si ritrovano ora in un testacoda anomalo, dove il maestro rischia quanto l’operaio, in una Serie B abituata a forgiare allenatori. Il play off della Sampdoria o la salvezza dello Spezia rappresenterebbero l’ennesima laurea per entrambi. 

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