16 Maggio 2024 - 13:30

Di Staso a SP: “Che svolta da gennaio. Fiducia al gruppo esistente”

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Bandiera aquilotta negli anni Ottanta, con la sua determinazione e professionalità ha saputo trascinare e farsi amare dal popolo bianco. Gianni Di Staso, nato in riva al Golfo dei Poeti, sin da bambino sognava di indossare la maglia della sua città. A tredici anni questo suo desiderio si è realizzato perché il club lo ha notato e dal Rebocco lo ha portato nelle giovanili, in cui ha fatto tutta la trafila, poi ha indossato da vero figlio di Spezia la casacca ligure dal 1979 al 1983, con qualche parentesi. 63 presenze, condite da 5 reti, lo rendono ancora oggi indimenticabile per molti tifosi. L’amore per le Aquile non si è spento dopo aver appeso le famose scarpette al chiodo: continua infatti a seguire con emozione e passione le gesta della sua squadra del cuore. Oggi, da qualche anno, allena i giovani esordienti del Levanto. La redazione di Spezia1906.com lo ha contattato in esclusiva per avere una sua opinione di quello che è stato il campionato dello Spezia, che è riuscito a ottenere la salvezza proprio nell’ultima giornata di campionato battendo il Venezia. 

Lo Spezia è riuscito a salvarsi nell’ultima giornata di campionato, battendo il Venezia, che partita è stata secondo lei?

Nella sfida con il Venezia è emerso il carattere della squadra e l’impronta che ha dato D’Angelo al gruppo . Si può dire che l’artefice principale della salvezza sia proprio il mister. La squadra non si è demoralizzata dopo aver subito il gol e nel secondo tempo, anche grazie alla spinta del pubblico, è riuscita a ribaltare il risultato e a vincere contro un avversario forte. Menomale che si è sbloccato Pio Esposito.  Lui quest’anno ha patito il fatto di essere inesperto, di venire dalla Primavera e di essersi ritrovato in una squadra che aveva iniziato male il campionato. Da lui mi sarei aspettato qualcosa in più, ma non è facile emergere. In questa sfida penso che abbia dato una grossa mano anche il pubblico che è stato il dodicesimo uomo in campo. 

Come valuta la stagione dello Spezia? 

Difficile e sofferta, specie quando si deve lottare sino alla fine per salvarsi. Ad un certo punto sembrava anche essere un campionato compromesso, si sperava quantomeno di andare ai playout. Da gennaio in poi c’è stata la svolta, perché la società ha portato a termine un buon mercato di riparazione. Da lì la squadra ha sbagliato solo una partita: quella contro Feralpisalò. Era una sfida assolutamente da nono perdere, però in tutti gli altri match anche con squadre forti lo Spezia si è fatto sentire in campo. Purtroppo è mancato il finalizzatore, con Di Serio che è partito bene ma poi si è infortunato. Si vedeva che con lui e Falcinelli la squadra era più propositiva in avanti. Per me fino a dicembre è stato un campionato di basso livello, direi disastroso. Poi con l’arrivo di D’Angelo e con una campagna acquisti azzeccata lo Spezia si è ripreso ed è riuscito a risalire di posizione facendo buone prestazioni e dimostrando di potersela giocare con chiunque. Per me lo Spezia si è meritato questa salvezza. 

Secondo lei D’Angelo andrebbe riconfermato? 

Sì, naturalmente, ma assecondando le sue richieste. La società deve concedergli la massima fiducia e ascoltarlo il più possibile nelle sue richieste perché lui la B la conosce molto bene. I tifosi non vorrebbero più soffrire come quest’anno e vorrebbero vivere un campionato da protagonisti, non dico addirittura da vincere perché è difficile, ma almeno di arrivare in zona play-off. 

Secondo lei come dovrà muoversi lo Spezia sul mercato?

Secondo me l’ossatura della squadra c’è, non serve una rivoluzione. Bisognerebbe tenere questi giocatori e dare a D’Angelo la possibilità di intervenire la dove ritenga necessario. Servono giocatori di esperienza che conoscano bene la Serie B. Vorrei che dessero fiducia a Bertola, Vignali e Cassata perché se lo meritano e potrebbero dare un grosso contributo visto che hanno dimostrato di avere un forte attaccamento alla maglia. 

C’è qualche giocatore che l’ha colpita particolarmente?

A me piacciono Di Serio, Jagiello ed Elia. Poi mi ha colpito anche Hristov, che secondo me ha fatto un grande campionato dopo che è rientrato dall’infortunio. 

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