Palermo-Spezia sarà anche scontro fra proprietà straniere, profondamente differenti e soprattutto con gestioni operative del tutto diverse. A ben vedere, scrive Repubblica, le uniche similitudini sono proprio le appartenenze estere di coloro che gestiscono il club. Lo Spezia è costato poco più di 20 milioni a inizio 2021, nel primo anno di A, mentre il City Group ha sborsato 12,7 milioni di sterline (14 in euro) per prelevarlo da Dario Mirri (che detiene ancora il 5%), con progressivo aumentare delle quote.
Idee diverse
Da un lato, i Platek avevano il progetto di creare una sorta di galassia di club con cui fare sinergia, insieme al Sonderjysk e al Casa Pia, in un’operazione che però non si è rivelata vincente. Anche il Cfg ha diversi club e dopo il Manchester City il Palermo è uno dei più importanti. Tanto che negli ultimi due esercizi sono entrati 24 milioni due anni fa e 35 in l’anno scorso, affidandosi a dirigenti italiani (Gardini). Lo Spezia ha avuto una gestione più oculata, fra i 13 e i 17 milioni all’anno. Anche sulle strutture, si legge, la situazione è differente: il Palermo è proprietario del suo centro sportivo mentre lo Spezia è in affitto a Follo e al Ferdeghini, ma ha uno stadio che sta per rinnovarsi del tutto con una convenzione pluridecennale di uso con il Comune. In casa rosanero, invece, il club sarebbe disposto a ristrutturare il Barbera, ma in cambio di una convenzione che consenta di ammortizzare l’investimento. Intanto, però, conta il campo: e la squadra di D’Angelo oggi è seconda a +12 sui diretti avversari.