Un bellissimo articolo quello de La Gazzetta dello Sport, emozionante, che ripercorre ogni passo del periodo vissuto dal calciatore dello Spezia, Salva Ferrer. L’esterno spagnolo non ha vissuto un momento semplice dopo il linfoma di Hodgkin diagnosticato la scorsa stagione. La rosea ripercorre i tanti momenti del suo lungo percorso, riprendendo le parole dell’atleta che mai ha pensato a chiudere la carriera anticipatamente.
Il lungo viaggio
Salva, lo spezzino acquisito, ricorda come se fosse ieri il primissimo ritorno al centro sportivo alla fine della chemioterapia, anche se la fine del tunnel era ancora molto lontana. Un aiuto che i compagni gli hanno dato in maniera continuativa e che lo stesso calciatore ha sottolineato dopo la gara contro il Cosenza. Saranno passate anche più di 24 ore ma le sensazioni sono forti come se tutto fosse appena successo. Salva Ferrer è tornato a giocare 550 giorni dopo l’ultima volta, 18 mesi dopo quella diagnosi: linfoma di Hodgkin. Martedì aveva uno stadio intero che invocava il suo nome, i compagni che non aspettavano altro che quel momento.
La scoperta della malattia
È iniziato tutto a fine 2023, quando era in prestito all’Anorthosis. L’ha scoperto lì, a Cipro, quasi per caso. La diagnosi è stata subito terribile ma la sua forza di volontà e l’ottimismo innato lo hanno aiutato. Questione di carattere o di una forza mentale innata, nemmeno lui sa di cosa si tratti ma sicuramente è stato un fattore. In arrivo c’è il matrimonio con la sua Nerea, a coronamento di una storia che oggi porta anche un sorriso.
