Si è conclusa mestamente e quasi in ombra l’avventura di Diego Falcinelli in maglia Spezia. Ma se andiamo a vedere è stata comunque una bella storia, dai contorni importanti. Non facciamoci ingannare dall’apporto in termini di gol: solo uno in un anno e mezzo al Mantova (pur importante) in questa stagione, ma c’è molto di più. L’attaccante era arrivato dal Modena nel mercato invernale di gennaio 2024, per dare manforte a un reparto offensivo che stava facendo fatica. Il suo apporto si è visto subito: “Ora sì che c’è un giocatore che fa il lavoro per la squadra” si sentiva spesso nei commenti fra i seggiolini del Picco. Ed effettivamente, il “lavoro sporco” del calciatore umbro era sotto gli occhi di tutti: prendeva falli, attaccava la profondità, giocava di sponda e di posizione. La salvezza per certi versi impronosticabile è anche merito suo.
Uomo spogliatoio e gran duttilità
Poi, nella piena stagione attuale, Falcinelli ha comunque svolto il suo ruolo in un reparto d’attacco decisamente più compatto: Pio Esposito inamovibile, le aggiunte di Soleri e Čolak, oltre a Di Serio già presente gli hanno tolto spazio, ma lui non si è mai arreso. Tanto da reinventarsi e farlo molto bene: D’Angelo lo ha spesso inserito in un ruolo ibrido e di raccordo fra il centrocampo e l’attacco, qualcosa che il calciatore ha saputo fare piuttosto bene, rispondendo all’input con profitto. Non solo, perché anche quando non giocava, nello spogliatoio delle Aquile la sua esperienza e la sua conoscenza del campionato di B hanno inciso specialmente sui più giovani.
Quella promessa… non mantenuta
Ed è proprio il clima bellissimo vissuto quest’anno a Follo ad aver instillato nel ragazzo di Marsciano la voglia di una promessa: “Voglio guadagnarmi la A con lo Spezia“. Più o meno la stessa frase che si deve essere sentito rispondere il presidente del Trapani Antonini, quando a gennaio scorso ha provato in tutti i modi a convincere il calciatore a scendere in C nell’ambizioso progetto granata. Un all-in, con il pensiero di provarci davvero: anche perché il contratto sarebbe scaduto (e scadrà) a fine giugno attuale, con rinnovo automatico soltanto in caso di promozione in A. Una dimostrazione di attaccamento alla maglia notevole, pur con il rischio di restare svincolato. A 33 anni, non proprio il massimo. Ma forse, anche col senno di poi, con un gruppo così valeva la pena provarci davvero.
Che peccato vedere lo Spezia che si scioglie come ghiaccio al sole, con molti che stanno partendo quando avevano la A sotto casa solo qualche giorno fa!!
Speriamo che rimanga D’Aangelo e sappia ricostruire una squadra competitiva e di spessore.
Buon lavoro a tutti e in bocca al lupo a chi va e chi resta!!!