Arrivato in questi giorni in Italia, il presidente dello Spezia Charlie Stillitano ha presenziato in sede ad alcuni focus dedicati al prossimo futuro del club. Contestualmente, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali della società, in cui ha spiegato molte delle sue visioni sui prossimi progetti futuri. Ecco le sue considerazioni.
Le parole di Stillitano
Sul finale di stagione: “Ho provato tante emozioni. Prima l’entusiasmo, poi la sensazione prima di aver perso e poi di poter pareggiare. Ma alla fine purtroppo non è andata come tutti speravamo. Questo non deve essere un problema insormontabile o un motivo per abbattersi. Ripartiamo e dico che l’obiettivo è creare un progetto duraturo e solido, con tanto lavoro da fare e con convinzione. Sapersi rialzare da una delusione è la cosa più importante, altrimenti diventa un problema. Bisogna guardare il passato e imparare da quello, andando avanti. L’allenatore di baseball Joe Torre diceva che non è sbagliato perdere, ma è lo è non imparare dalla sconfitta”.
Sulla proprietà: “Roberts è molto soddisfatto, è una persona molto seria e in passato aveva già investito nello sport ma dietro le quinte, mentre questa è un’esperienza nuova e da prima persona. Lo sento quasi tutti i giorni e ci confrontiamo con la proprietà del club come Gazzoli, Corradino e Melissano. Parliamo di tutto: stadio, strutture, giovani, squadra”.
Sulla campagna abbonamenti: “Una risposta incredibile, uno choc positivo. Anche se conoscevo già la città e il club, non mi aspettavo un’accoglienza del genere. Era normale la delusione dopo la finale, invece ho visto grande entusiasmo e un record di abbonamenti già nella prima fase. Questi tifosi danno tantissimo alla squadra e per me e Thomas è una grande gioia fare qualcosa per loro. Abbiamo il dovere di lavorare con serietà per la città e la sua gente. Io penso che l’appartenenza sia la cosa più importante: se non si cresce bene da subito è difficile che nasca qualcosa di solido. E qui le radici sono forti”.
Sui ricavi commerciali: “Ci sono state soddisfazioni importanti, con una crescita di più del doppio dei partners. L’attenzione al territorio viene ripagata: il calcio è imprevedibile, ma oltre al campo bisogna sapersi muovere nei rapporti con le istituzioni e le realtà locali. Per me questo è un segnale molto incoraggiante”.
Sulle strutture: “Sono fondamentali per la crescita, guardate lo stadio. Io sono nel calcio da tanti anni e dico che il Picco è uno degli stadi più belli in Italia. Penseremo anche a Follo e al Ferdeghini, dove affondano le radici della nostra squadra e delle giovanili. Stiamo completando un nuovo campo proprio in questi giorni. A Follo c’è la casa, dove si vive nel quotidiano: è la nostra priorità. Con i giovani lavoriamo molto, abbiamo contrattualizzato molti ragazzi e questo dimostra che non si guarda solo al presente, ma la visione è chiara anche per il futuro. Ho visto di persona come lavorano i nostri ragazzi e ne sono colpito: sono parte integrante della squadra e rappresentano il nostro futuro”.
Sulla continuità: “Abbiamo dato un segnale di stabilità rinnovando Gazzoli e Melissano, perché cambiare sarebbe stato poco utile. Ho visto farlo in altri club: lasciare l’ossatura esistente è una idea giusta. Abbiamo parlato da subito con chi già c’era, compreso anche D’Angelo, dicendo che mi sarebbe piaciuto mantenere tutto intatto: ho detto all’allenatore che avrei voluto la sua permanenza già quando mancava qualche partita alla fine del campionato, così come tutto il gruppo sia in A che in B”.
Sulla vicinanza alla squadra: “Domenica seguirò la squadra contro il Lecce e dirò a tutti che io e Roberts siamo felici di ciò che viene fatto e che appoggiamo le idee del tecnico: in un campionato duro come la B serve portare a casa prima di tutto 45 punti, poi da lì si guarderà in avanti e vedremo dove si potrà arrivare. L’importante è restare con i piedi per terra nel quotidiano”.
Sul suo ruolo: “Sentirmi chiamare Pres è un sogno, è bello pensare che non siamo proprietari ma custodi di un bene e sentiamo tanta responsabilità per la città e i suoi tifosi. Non sono io importante, ma i calciatori e tutti coloro che lavorano. Questo mi rende felice”.
Sui prossimi ospiti illustri: “Sir Ferguson mi hanno detto che verrà e anche gli amici del Real Madrid. Con Ancelotti, visto al Mondiale per club, abbiamo parlato più dello Spezia che del Brasile. Il focus è tutto qui”.