3 Agosto 2025 - 15:00

Vlahovic-Pio, stessa voglia ma gemelli diversi. E non paragonateli

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Negli occhi dei tifosi dello Spezia ci sono ancora le gesta di Pio Esposito. La punizione a Catanzaro. I gol di testa. Le girate con il destro. Le esultanze a mostrare i muscoli sotto la Ferrovia. Per questo è ancora più difficile immaginare un futuro senza l’attaccante classe 2005. Però, come in ogni storia, c’è sempre un momento dove bisogna voltare pagina. Iniziare un nuovo capitolo e provare a scrivere un altro lieto fine. Valorizzare. Far crescere. Far appassionare un calciatore a un’intera città e farlo entrare all’interno di un popolo per far in modo che l’Aquila voli. Ancora. Alla fine questo è l’obiettivo. Sì sapeva sin dal principio: Pio Esposito sarebbe tornato all’Inter, anche se la promozione in Serie A, forse, avrebbe potuto cambiare l’esito… Con i se e con i ma, però, la storia non si fa. Per questo la società ha deciso di ripartire e di farlo da un altro centravanti che sa bene cosa vuol dire fare gol. Il suo nome è Vanja Vlahovic.

Vlahovic-Pio Esposito, differenze che possono far bene

Nulla a che vedere con Dusan. I due condividono la nazionalità, il ruolo e l’istinto del bomber, ma non sono legati da alcuna parentela. Il classe 2004, un anno più grande di Pio Esposito, è pronto a iniziare un nuovo capitolo della sua carriera e a dare continuità alle ultime annate. Di certo non si può dire gli manchi il fiuto del gol – la rete nell’amichevole contro il Lecce ne è la prova – e, soprattutto, porta con sé caratteristiche ben diverse rispetto a quelle del suo predecessore. Ma ciò non vuol dire che non possa emulare comunque i numeri o la decisività sotto porta del classe 2005. Più rapido nei movimenti, bravo a giocare con la squadra e una voglia matta di far vedere, anche in Serie B, di poter essere quel giocatore dal futuro assicurato di cui tutti parlano.

E la risposta alla domanda sta proprio qui. Giocatori diversi, ma con la stessa voglia di emergere e con la possibilità di farlo senza pressioni. Per questo è facile pensare che lo stesso Vlahovic possa emulare Pio Esposito in cadetteria. In questo momento, però, l’errore più grande che si possa fare è metterli a confronto. In quel caso, almeno per ora, vincerebbe sempre Pio perché al cuore non si comanda, ma è sempre il campo poi a dare il suo sacrosanto verdetto. E “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Il detto fa ben sperare lo Spezia e i suoi tifosi per dire di aver trovato in Vanja un nuovo talento grezzo da far brillare come un diamante.

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