È il più classico dei doppi ex e seguirà Spezia-Palermo con grande trasporto. In maglia bianca ha realizzato il triplete in C nel 2012, poi è stato maestro di promozioni dalla B. Fabio Lucioni oggi studia da DS dopo una carriera con tante soddisfazioni e ai microfoni de Il Secolo XIX ha raccontato le sue sensazioni sulla partita del Picco. A 38 anni non ha dimenticato le Aquile: “Sono rammaricato di essere rimasto un solo anno, all’epoca ero gestito da persone che non volevano il mio bene” spiega.
Palermo corazzata
In Sicilia ha concluso la carriera da calciatore e visto il mercato fatto i rosanero possono pensare in grande: “Penso che abbiano pochi rivali, hanno il destino nelle loro mani e sono difficili da fermare. E poi Inzaghi è un martello, non lascia nulla al caso” spiega. Non significa che lo Spezia parta già spacciato, ma certamente sarà dura: “Sicuramente non è favorito, ma chissà. D’Angelo non è partito con il piede giusto ma può raddrizzare la barca. In B spesso le aspettative sono un freno: quando si va a un soffio dalla A tutti vogliono fare bella figura con te. Ma lo Spezia tornerà ad esser protagonista” aggiunge.
Ripartire
Giusto, però, aver rinforzato la squadra dopo l’addio di Pio Esposito con giocatori funzionali. “Quando partono elementi di peso i nuovi vanno accompagnati. Lapadula tornerà utile, anche i giovani, Vlahovic è forte ma va aspettato. Lo staff dovrà avere serenità e compromesso senza l’apprensione del risultato. L’atteggiamento conta – spiega Lucioni – iniziare nervosi toglie lucidità“. Infine sul tifo non si pronuncia, essendo affezionato a tutte e due le squadre. C’è solo l’augurio di una bella partita.
AL PICCO PER RITROVARE IL FATTORE CASA: LO SPEZIA ASPETTA I GOL

Bravo Lucioni. Sincero e corretto.