11 Ottobre 2025 - 17:10

Benvenuto a SP: “Lo Spezia si riprenderà. Li conosco, non mollano. E quello spirito…”

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È partito in estate, con un rinnovo in tasca fino al 2028 e la promessa di tornare, più forte. Per Mattia Benvenuto quella alla Pergolettese, nel girone A di Serie C, è la prima vera esperienza lontano da casa, fra i grandi e in un campionato che non fa sconti. Adeguarsi o adeguarsi se si vuole sopravvivere. Il centrale ha giocato finora quattro partite in gialloblu in questo inizio di campionato, sgomitando per farsi trovare pronto sempre. E non è andata affatto male. Gli abbiamo rubato qualche minuto al telefono fra il campo e la sua nuova vita, in esclusiva, per far battere una volta di più il suo cuore a tinte bianche e nere ma con i piedi ben puntati a terra sul presente. Dall’indimenticabile esordio in B a Mantova fino allo Spezia di oggi, il classe 2005 si è raccontato a tuttotondo ai nostri microfoni.

Per lei si tratta della prima esperienza in assoluto lontano da casa. Come si sta trovando? È certamente difficile ma anche bello…

È per me la prima esperienza, un bagaglio importante. Cerco di sfruttare questa opportunità al massimo: vivo da solo, ho nuovo ambiente e nuovi compagni. Per ora sono contento di come sta proseguendo, mi trovo bene.

Segue lo Spezia anche a distanza? Che spiegazione si dà dell’inizio difficile?

Per forza lo seguo. Ovvio che quando vedi sfumare un sogno di una squadra e di una città all’ultimo così ci sono scorie che ti porti dietro. Credo che sia un periodo così, ma che sicuramente visto il grande valore la squadra si riprenderà e farà comunque un campionato di livello. Sono convinto di questo, conosco per la maggior parte i ragazzi e anche in ritiro ho visto i nuovi. Sono convinto che dimenticheranno presto questo brutto periodo. È lo spirito che caratterizza lo Spezia.

Il grosso della squadra è anche rimasto.

Vero, ma il calcio è fatto soprattutto di momenti. Quando si viene da un’annata di questo genere e sfuma tutto all’ultimo è una grande botta a livello psicologico. Ma io li conosco tutti, sono fortissimi mentalmente, tecnicamente e tatticamente. Vedrete che risolveranno ogni problema.

Ci dice qualcosa che non sappiamo su D’Angelo? Da fuori sembra quasi burbero, ma nella vita di tutti i giorni?

Non lo definirei “burbero”, è una persona che non mostra tanto le emozioni ma in allenamento ci ha dato sempre le giuste motivazioni per tirare fuori il massimo. È sempre stato un tecnico bravo sotto tutti i punti di vista. Il mio rapporto con lui è quello di un giovane che arriva in Prima Squadra, di puro apprendimento: ascoltavo ogni cosa che mi diceva e la mettevo in pratica.

Visto che ha sostenuto tutto il ritiro, chi l’ha più impressionata dei nuovi?

Non saprei, nessuno in particolare. Tutti sono giocatori validi, non metterei uno prima degli altri. Ho visto tutti calciatori forti e con grandi qualità.

Lei l’anno scorso scelse il numero 44, in omaggio all’anno dello Scudetto delle Aquile. Quanto è forte il senso di appartenenza nello Spezia?

Fortissimo. È un essere che fin dal settore giovanile si coltiva, il senso di appartenenza caratterizza lo Spezia come società e noi come spezzini. Abbiamo molto un occhio di riguardo per chi ci tifa e ci sostiene. La tifoseria è calda, difficilmente se ne trovano di simili.

A livello di ispirazione cosa ha”rubato” da gente come Hristov, Wiśniewski, giocatori di alta qualità?

Io ho appreso molte cose da loro. Le principali che però secondo me deve avere un difensore sono la determinazione e la forza di non mollare mai, in ogni momento della partita ma anche in settimana. Importante è dare sempre il 100%, l’ho capito da loro e ovviamente anche da tutti gli altri compagni. Una cosa fondamentale, che anche oggi mi porto dietro in questa nuova avventura. 

Il rinnovo fino al 2028 fa capire quanto il club tenga a un giovane cresciuto in casa. Lo sente?

Sì, sento fiducia ma anche grande responsabilità. Quest’anno sarà formativo e importante, cercherò di sfruttarlo al meglio per tornare il prossimo anno per tornare a dare una mano ai miei compagni e alla società. 

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