Oggi gioca in C con la maglia della Torres e i suoi play-off li ha già purtroppo persi, ma Beppe Mastinu segue costantemente le “sue” Aquile. In un’intervista concessa oggi a La Nazione, l’ex centrocampista ha raccontato le sue sensazioni sul finale di stagione dello Spezia, nella speranza di presenziare al Picco per una partita. 76 presenze per lui in maglia bianca dal 2016 al 2021, fra gli eroi della prima storica promozione in A. “È una squadra più giovane rispetto a quella di allora, ma come Benevento e Crotone allora oggi le corazzate erano Sassuolo e Pisa. Di contro noi avevamo un esordiente come Italiano in panchina, mentre D’Angelo è un profilo navigato della categoria” il suo raffronto.
Uguali ma diversi
Due tecnici effettivamente discordanti: il primo votato al gioco verticale e intenso, il secondo con concetti definiti e in grado di tirare fuori il massimo da ogni calciatore. Lo stesso Mastinu ebbe le sue migliori stagioni sotto la guida dell’allenatore di Ribera, mentre il pescarese (lo guidò a Pisa) “era già pronto allora per la A e oggi se la meriterebbe“. L’affetto e la sinergia con la piazza sono evidenti: “Si stanno dando tanto a vicenda, è un grintoso e un uomo di cuore” spiega.
Qualità e solidità
Oggi lo Spezia si approccia ai play-off da terzo in classifica: “Una squadra solida e quadrata, con interpreti che hanno confermato l’ottimo livello della parte finale della scorsa stagione. Con tante difficoltà è stata comunque una squadra difficile da affrontare per tutti, si vede la mano di D’Angelo” il suo pensiero. Le assenze ci saranno, ma non devono preoccupare: “Con il contributo del mister e dello staff si può sopperire“.
Terno al lotto
La fase finale è una vera e propria roulette e Mastinu lo sa bene: “Sarà questione mentale e di nervi. Lo Spezia ha due risultati da poter gestire in ogni gara, anche se peso che i calcoli saranno a zero e servirà un approccio entusiasmante“. E il Picco farà la sua parte: “Quello stadio è speciale, ha un’energia incredibile. È magico, un muro difficile da eguagliare e la passione farà la differenza. A Vignali e Ferrer dico di provare a replicare lo stato d’animo che vivemmo nel 2020. Da un gruppo forte si riparte” conclude.
MORA: “SERVE CARATTERE AI PLAY-OFF, MA LA CLASSIFICA HA IL SUO PESO”