E così si mette finalmente un punto su una vicenda che negli anni scorsi aveva coinvolto direttamente lo Spezia Calcio. La Nazione oggi in edicola riprende con dovizia di particolari la notizia dell’assoluzione piena di tutti gli imputati del cosiddetto ‘Nigerian System’ che ai tempi di Volpi aveva visto attivi il talent scout Vinazzani e l’AD Micheli. Dal 2013 al 2017 il club aveva creato un vivaio in Africa per consentire a giovani aspiranti calciatori di avviare un’attività sportiva in Italia partecipando a importanti tornei.
I fatti in tribunale
Il PM Gabetta, che ha “ereditato” l’inchiesta, aveva condannato la scorsa settimana Micheli – oggi al Cosenza – a 4 anni e 8 mesi, così come 4 erano stati gli anni per Vinazzani, 3 e 10 mesi per Sannino (tutore dei giovani calciatori), 3 e 8 mesi per l’allenatore Renzo Gobbo. Oggi sono tutti assolti perché “il fatto non sussiste“. L’inchiesta era partita dalla Spezia e aveva visto inizialmente 19 indagati, poi ridotti a 4 rinviati a giudizio.
E il club?
Lo Spezia aveva già chiuso la vicenda con la Procura Federale arrivando al patteggiamento, evitando un processo accettando la sanzione di 60.000 euro e le squalifiche dei suoi dirigenti con multe di 6.000 e 14.000 euro. Insieme allo Spezia erano finite nel mirino anche alcune società dilettantistiche, mentre agli aquilotti la FIFA bloccò il mercato per una stagione, prima del ricorso vinto a Losanna.