1 Gennaio 2021 - 12:00

Jacopo Sala fuori in 3 mesi. Ma la parabola discendente inizia da lontano

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Non è stato un gran 2020 per Jacopo Sala, non c’è dubbio. Il terzino aquilotto, arrivato come primo acquisto della Serie A spezzina, ha firmato pochi mesi fa un triennale con il club. Voglia di rilanciarsi e di ben figurare dopo l’annata da dimenticare alla Spal, con tanto di retrocessione in B. Un inizio da subito in salita per il terzino: disastrosa la sua prestazione alla prima con il Sassuolo, con tanto di tunnel subìto da Djuricic per il primo gol neroverde. Da lì in poi altre cinque gare, solo una in campo per tutti i 90′, prestazioni altalenanti e poca convinzione. L’ultima, a Crotone, con una prestazione decisamente insufficiente: due non convocazioni e una panchina, fino ad oggi. Jacopo Sala, dopo soli tre mesi, è già fuori dal progetto tecnico e potrebbe lasciare a gennaio.

Ma come si spiega tutto questo? Il 7 dello Spezia sta vivendo un momento complicato della sua carriera, chiedere a Ferrara. Quello vissuto in biancazzurro solo pochi mesi prima ha tutte le sembianze del percorso intrapreso nel Golfo. Arrivato a inizio stagione (con il gravoso compito di sostituire Lazzari) firmò un contratto annuale con opzione per i due successivi per portare maggior peso alla difesa al posto del più offensivo D’Alessandro. Poi ha gradualmente perso il posto, con tanto di gennaio tormentato. “Abbiamo preso una decisione riguardo Sala, che non si sta allenando con il gruppo, perché siamo convinti che tutti debbano essere dentro al progetto. Abbiamo visto qualcosa di sbagliato, quindi da gennaio gli troveremo una collocazione diversa” diceva il DS della Spal Vagnati solo il 15 dicembre 2019. Grottescamente molto similmente a ciò che sta accadendo ora. Ma 365 giorni fa la società emiliana non riuscì a cederlo e dopo ben dodici gare ai box tornò in campo 28′ contro il Parma. Da lì in poi altre sei apparizioni, con la stagione però ormai compromessa, prima della rescissione. E dire che Sala aveva iniziato come centrocampista: sotto l’egida di Mandorlini era diventato quasi un jolly, con tanto di elogi del tecnico.

Fu Giampaolo alla Sampdoria a cucirgli addosso il ruolo di terzino destro, dal 2016 ad oggi. Ma anche in blucerchiato il suo impiego è diminuito progressivamente: dalle 20 presenze su 21 gare vincendo la concorrenza con Pereira alle 16 del 2017/’18 e alle 24 del 2018/’19 con l’arrivo in Liguria di Bereszynski. Poi le ultime due esperienze che conosciamo. E quella allo Spezia potrebbe essere già al capolinea. 

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