16 Febbraio 2021 - 21:29

Vignali: “Da spezzino responsabilità doppia, vogliamo la salvezza. Il segreto? Il gruppo”

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Il terzino aquilotto Luca Vignali, nella diretta con il partner dello Spezia Spigas, ha risposto alle domande dei tifosi soffermandosi anche sull’ottimo momento che sta vivendo la squadra. Insieme a Maggiore (le sue parole) e Bastoni (la nostra esclusiva) rappresenta l’importante componente spezzina del gruppo, ad impreziosire ulteriormente il momento. Ecco le sue considerazioni:

Sui 3 punti con il Milan: “Una vittoria diversa da quella di Napoli, in cui è arrivato un successo ma con un’altra prestazione. Con i rossoneri abbiamo limitato per 90′ completamente l’avversario, un risultato netto che ci aiuta nella quota salvezza e ci dà fiducia per il futuro. Possiamo fare qualcosa di importante. Battere la prima in classifica non è certo da tutti: per noi è il punto massimo raggiunto”.

Sull’emozione per essere riuscito da spezzino ad arrivare in alto: “Una grande soddisfazione, a 24 anni riuscire a fare 100 presenze con la maglia dello Spezia è il sogno di tanti che giocano a calcio. Mi auguro che Bastoni raggiunga questo traguardo come me e Giulio per una gioia tripla. Abbiamo molta responsabilità, rappresentiamo la nostra città in campo ed è bellissimo fare tante partite e giocare in Serie A difendendo i nostri colori”.

Sul ruolo: “All’inizio ero mezzala poi sono arretrato. Ho storto un po’ il naso, da terzino si è nella linea difensiva e bisogna pensare a fermare gli avversari. Con l’abitudine ho imparato i movimenti che non sono semplicissimi”.

Sulla finale play-off: “Mi fa piacere che l’immagine del mio salvataggio a tempo scaduto sia spesso ricordato. La scorsa stagione è stata meno brillante di quelle precedenti, ma sono comunque riuscito a mettere la mia firma sulla promozione e questo mi riempie di orgoglio. In qualche minuto sono stato decisivo per la mia squadra. Questo fa capire quanto tutti noi tenevamo a questa promozione e a non prendere gol in quella gara”.

Sull’esordio in B VS esordio in A: “Sicuramente sono molto simili, in A ci si trova a giocare con campioni veri. In B era la prima in assoluto fra i professionisti. Il mio è stato un inizio non semplice contro l’Atalanta per la qualità che ha. Come emozioni e tensioni sono state molto simili”.

Sui sogni: “La salvezza è il primo obiettivo e rimane il nostro sogno da coltivare sempre con lo stesso lavoro e impegno. Poi se arrivasse un gol non sarebbe male, anche perché manco solo io all’appello (ride n.d.r.)”.

Sul numero di maglia: “Ci sono battute che si sprecano sul 69, ma è la data di nascita del mio procuratore cui sono molto legato”.

Sulle prossime gare: “Possiamo dire che iniziano ad essere partite decisive. Sono scontri con squadre vicine a noi e dobbiamo giocarcele al meglio facendo prestazioni e giocando al meglio. Sono certo che continuando così i risultati verranno di conseguenza. Ci sono squadre con rose importanti che stanno dietro: soprattutto la Fiorentina nessuno si sarebbe aspettato di vederla lì con meno punti di noi. Siamo una sorpresa, nessuno avrebbe scommesso un centesimo su questa classifica in questo momento. Bisogna aspettarsi che qualsiasi squadra possa ingranare e recuperare”.

Su chi lo ha messo più in difficoltà: “Ce ne sono tanti, ogni turno di campionato. Dico Insigne, un campione di livello internazionale sempre molto difficile da affrontare”.

Sul rapporto con i compagni: “Dopo la promozione in A il rapporto con il gruppo si è rafforzato ulteriormente. Giulio e Simone sono coloro con cui ho condiviso tante esperienze. Ho legato molto con Terzi, Marchizza, ma anche con chi è andato via. Ho conosciuto belle persone in questi anni. La nostra forza è che anche i nuovi si sono integrati subito: Saponara è entrato al meglio e in campo si vede. Siamo sempre tutti pronti a sacrificarci”.

Sul pubblico assente: “Manca vederlo allo stadio: in partite come quella con il Milan ci sarebbe stata una grande differenza e saremmo stati a festeggiare per ore. L’affetto e il calore dei tifosi arrivano lo stesso ma sarebbe un’altra cosa vederli sugli spalti”. 

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