Spezia in esilio per le prime gare: Brescia o Pescara le prime soluzioni?

Dopo l’ufficialità dell’avvio dei lavori per lo stadio Picco c’è una domanda che ancora attende risposta: in quale stadio sarà ospitata la squadra aquilotta prima del completamento delle operazioni? La Nazione sfoglia la margherita delle possibili destinazioni. Con i lavori che dovrebbero il prima possibile, resta una certezza: ci vorranno tre mesi (almeno) di tempo per realizzare la nuova Curva Piscina. La data che potrebbe essere buona per rivedere i tifosi sugli spalti è il 26 settembre e con il 22 agosto come data di inizio della Serie A ci sarà bisogno di un breve periodo lontano da casa: forse due, massimo tre.

Ma dove? La lunga lista è presto ridotta se escludiamo impianti non a norma per il massimo campionato e problemi di ordine pubblico. L’ipotesi Franchi sembra tramontata anche per il ritorno in A dell’Empoli, con l’annessa ipotesi Castellani saltata.  Nulla di fatto anche per il Tardini di Parma, che sarebbe stato perfetto per vicinanza: anche qui l’ordine pubblico è a rischio. Il Garilli di Piacenza non ha i requisiti per la massima serie, così come l’U-Power di Monza, che ha l’impianto di illuminazione non a norma. Diniego anche per il Braglia di Modena: la società sta cambiando proprietà e non ci sono margini per un contratto. Anche Cesena è fuori gioco: l’ok dalla società bianconera c’è, ma non per le forze dell’ordine in vista della riapertura degli stadi. Bocciato anche lo Zini di Cremona, non disponibile. Le alternative restano davvero risicate: per il Rigamonti di Brescia Cellino non ha detto ‘no’, ma la richiesta di affitto sarebbe molto superiore al Manuzzi. In seconda battuta (visto che l’Udinese non cede la Dacia Arena) resta il lontanissimo Adriatico di Pescara. Il 30 giugno, data di indicazione del prossimo impianto, ora è davvero vicino.

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