18 Febbraio 2022 - 16:00

CT Gambia a SP: “Barrow-Colley, che sfida! Ebrima merita fiducia”

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Non è un personaggio comune Tom Saintfiet. Allenatore belga, che ha lasciato tutto per inseguire un sogno: allenare nel calcio che conta. E lo ha fatto, partendo dal Medio Oriente per poi approdare in Africa: Namibia, Zimbabwe, Etiopia, anche Nigeria, seppur per pochi mesi. La sua grande qualità è la motivazione, il riuscire a far rendere un gruppo oltre le sue potenzialità, cosa che gli ha sempre portato grandi frutti e molta stima da parte delle sue squadre. Le sfide, dunque, come pane quotidiano. E l’ultima ha proprio un sapore di avventura: dal 2018, Saintfiet è alla guida del Gambia, un piccolo stato del continente africano. Prima del suo arrivo, gli Scorpioni non avevano vinto che una sola partita ufficiale, addirittura nel 2013 contro la Tanzania: oggi, nel 2022, hanno conquistato i quarti di finale della Coppa d’Africa, la più importante manifestazione continentale per nazioni.

Nella sua rosa vanta molti “italiani” della Serie A: oltre allo spezzino Ebrima Colley, anche l’attaccante del Bologna Barrow, con Darboe e Omar Colley da non dimenticare. La redazione di Spezia1906.com lo ha raggiunto in esclusiva, per assaporare un po’ di quel mondo affascinante e bellissimo, focalizzandosi su molti aspetti relativi alla Serie A.

Il Gambia ha centrato lo storico traguardo dei quarti in Coppa d’Africa. Se lo aspettava?

Dico di sì e di no. Ho iniziato nel 2018 e la situazione aveva solo 39 nazionali dietro nella classifica mondiale. Ho analizzato la qualità dei giocatori: prima del mio arrivo gente come Barrow e Colley non avevano mai giocato in Nazionale. Così ho detto alla Federazione che la mia prima sfida sarebbe stata qualificare il Gambia alla Coppa. Mi presero per pazzo. Giocammo tre match preliminari e abbiamo vinto. Sapevo di avere buoni giocatori e che avremmo potuto giocarci le nostre carte come sorpresa del torneo. Ai miei giocatori ho detto: “Siete qui per vincere il trofeo“. Sapevo che non era realistico, ma volevo dare consapevolezza al team per compiere un miracolo. Mettevo loro le musiche di Rocky o Eye of the tiger per caricarli e ho fatto loro vedere i video di Danimarca e Grecia campioni d’Europa.

Quindi è il gruppo il segreto di questa grande impresa?

Certamente, abbiamo giocatori di qualità che vengono dalla Serie A anche se magari in A non giocano tanto. Abbiamo un bel mix di giocatori, ma non li ho scelti per le caratteristiche, bensì per le potenzialità del gruppo. Con una bella organizzazione difensiva siamo stati in grado di competere anche con nazioni più forti.

Barrow è probabilmente il giocatore di maggior talento della Nazionale. Ce lo racconta?

Musa ha giocato un grande torneo, sono orgoglioso di lui. Ha grande disciplina tattica, ha segnato due gol e messo a referto due assist. Questa è la prima volta in cui ha davvero mostrato le sue qualità da leader e di poter stare al top level.

In cosa può migliorare ancora?

Ha grande personalità e qualità, ma penso che debba ancora essere più efficace in zona gol restando sempre concentrato. Segna già molte reti, ha tutte le carte giuste ma deve diventare più ‘killer’ in area di rigore. La possibilità di giocare con diversi moduli lo aiuta.

Se Musa è il presente, Ebrima Colley è il futuro?

Sono differenti. Barrow si è già guadagnato il rispetto in Serie A, Ebrima è invece molto giovane e ha debuttato in Gambia solo a marzo 2019, otto mesi prima che debuttasse con l’Atalanta in A. Per me è stato molto importante nell’economia del torneo e l’unica ragione per cui non ha giocato sempre è da ricercarsi nella necessità di un modulo che non lo privilegiava in alcune partite. È un giocatore intelligente, che può fare più ruoli, dotato di ottime abilità. Nel primo match con la Mauritania è stato fra i migliori. Deve però giocare più spesso.

Che consiglio si sente di dargli?

Al momento il problema maggiore è che non gioca con continuità. Ora mi auguro che possa scendere in campo ogni settimana in campionato: è un giocatore fantastico e ha tutto per diventare un campione. Dribbing, spinta, cross, quando perde il pallone sa anche difendere. Ha un grande talento e può diventare uno dei giocatori più talentuosi in Serie A. L’anno scorso al Verona ha giocato molto e ha bisogno di fare almeno 20-30 partite a stagione per accrescere la sua esperienza. 

C’è una curiosità, visto che difficilmente due cugini si vedono insieme in Nazionale. Ebrima ha la fortuna di condividere con Omar la sua Nazionale…

(Ride n.d.r.) Omar è il leader della nostra Nazionale. Basta guardare la sua carriera per capire che tipo di giocatore sia. Ha grande esperienza ed è importante per Ebrima e per tutta la squadra. Per me è come un vice-allenatore. Con lui mi consulto e ascolto le sue opinioni, è importante per tutti noi. È bello avere due cugini che giocano in Serie A in squadra: Omar è anche una grande persona.

C’è un altro Ebrima, il romanista Darboe. Ce lo racconta?

Anche Darboe ha grande talento e una grande mentalità. Ha giocato poco in campionato, di più in Conference League. Anche lui ha molto bisogno di giocare, deve migliorare nella potenza fisica. È molto giovane e motivato, molto professionale e anche lui come Colley deve giocare almeno 25 partite per migliorare. Giocare in Primavera non è come fare la Serie A: servono molti partite per diventare davvero più forti. Servono partite toste, che contano: solo così si cresce.

Il Senegal si è aggiudicato il torneo in finale contro l’Egitto. Risultato giusto? Era la squadra più forte?

Prima del torneo aveva pronosticato una finale fra Senegal e Algeria, ma anche il Camerun e l’Egitto avrebbero potuto esserci. I Faraoni avevano forse meno in qualità ma possono contare su un bell’impianto di gioco e su un Salah clamoroso. Ai rigori ci vuole anche un po’ di fortuna, ma penso che alla fine proprio il Senegal fosse la più forte. Ha molti giocatori che militano nei principali campionati europei, la fortuna in questo caso ha fatto la differenza.

Il prossimo mondiale è datato 2026. In Gambia c’è chi giura di vedere anche la Nazionale dei miracoli. Ci proverete?

Sicuramente, ma non sarà facile. Ci saranno più squadre partecipanti, ma per le africane non ci saranno molti posti. E se togliamo Algeria Marocco, Egitto, Camerun, Costa d’Avorio, Senegal, Ghana, Nigeria è già difficile così ritagliarsi un posto. Per crescere è necessario che i nostri giocatori trovino continuità nei rispettivi club giocando con regolarità. Questo aiuterà la Nazionale a giocare ad alto livello. Se questo accadrà il Gambia avrà qualche chance.

Lunedì si gioca Bologna-Spezia, Barrow sfida Colley. Chi la spunta?

Mi piacerebbe che vincessero entrambi, se lo meriterebbero. Tutte e due le squadre devono vincere, spero che entrambi giochino perché possono aiutare bene le proprie squadre. Vedremo, io sono consapevole delle qualità di entrambi: non esprimo un pronostico. Sia Spezia che Bologna hanno molta qualità, sarà una bella partita.

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One thought on “CT Gambia a SP: “Barrow-Colley, che sfida! Ebrima merita fiducia”

  1. Sicuramente sarà una gran bella sfida fra due giocatori molto importanti per le due squadre che si affronteranno allo stadio bolognese, sperando di vedere un buon calcio..e che vinca il migliore..che sia lo Spezia ovviamente…ahahahah!!

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