14 Aprile 2022 - 09:26

Provedel: “A Genova dimostrato chi siamo, ora chiudiamola. Il rinnovo…”

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In vista di una sfida affascinante come Spezia-Inter, Ivan Provedel ha rilasciato a Tuttosport una lunga intervista in cui analizza i temi del finale di stagione. Una salvezza che si sta materializzando con anticipo, un momento da incorniciare per il portiere e un futuro ancora da scrivere. Ha avuto una carriera di alti e bassi, ma ora a 28 anni sembra finalmente essere sbocciato. A mente fredda, ripensando a tutte le difficoltà, l’estremo difensore ha pensato solo a lavorare: “Ben venga se tutte queste difficoltà sono servite per la mia carriera” sorride. Anche contro l’Empoli è stato fra i protagonisti con una serie di parate importanti, d’istinto: “Gli attaccanti mi hanno fatto i complimenti – racconta – non tutti sono così nobili“.

Innegabile che sui 33 punti in classifica ci sia anche il suo zampino, per un risultato che forse è ancor più storico dell’anno precedente. Lo Spezia veniva con Italiano da un’ossatura della promozione e da un tecnico con le sue idee, mentre quest’anno ha dovuto assemblarsi via via. La svolta è stata la vittoria di Napoli, ma secondo Provedel davvero decisiva è la vittoria del Ferraris: “Abbiamo capito chi eravamo in uno scontro diretto importante in un derby molto sentito“. Nel paragone dall’anno scorso, poi, oltre al calore dei tifosi e ai suoi interventi decisivi contro l’Inter, il portiere pensa anche alla salvezza: “Quanto manca? La pratica sembra in fase di chiusura, ma finché non ci sono i numeri non parlo. Loro hanno grandi attaccanti e spero di averci meno a che fare possibile, ma è certo che proveremo a opporci” la sfida.

Infine, il futuro, legato all’opzione che lo Spezia depositerà a fine campionato per un altro anno con possibile rinnovo. “Se dovessi dire di essere contento della situazione mentirei, ma ho fiducia nella società che gestirà tutto al meglio” dice. E pensare che in estate poteva finire alla Sampdoria: “Poteva essere e avrei fatto il secondo. Si scelse diversamente, non ne ho mai parlato cn Motta e non lo farò perché non serve” il suo pensiero.
E la Nazionale? “Se Mancini dovesse chiamarmi non dormirei la notte, ma davanti a me ci sono portieri che giocano la Champions e su grandi palcoscenici. Non ne farei un dramma se non dovessi esserci, perché la vita regala ciò che uno merita” conclude.

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