Sarà un lunedì di addio (come avevamo raccontato) per lo Spezia e Thiago Motta. Come scrive Il Secolo XIX oggi in edicola, le parti si incontreranno oggi al Ferdeghini alla presenza dell’agente Canovi, mentre il tecnico è già rientrato a Lisbona. Di fatto – si legge – l’allenatore si è dimesso dalla carica, lasciando allo Spezia e al suo procuratore il compito di trovare una soluzione che accontenti tutti per risolvere il contratto. Alla base della rottura – lo raccontiamo da tempo – l’impossibilità di migliorare la squadra con il mercato bloccato e un rapporto “mosso” con buona parte della dirigenza.
A complicare ulteriormente la questione c’è anche il Decreto Crescita. Come si legge, infatti, chi entra in Italia per almeno due anni dopo almeno altri due anni all’estero può beneficiare di una tassazione agevolata al 50% rispetto a un lavoratore che fosse già in Italia. Motta, però, con un contratto triennale non rispettato per il biennio avrà un avversario non da poco: il fisco. I suoi 700.000 euro netti (più il premio salvezza) corrispondono a circa 1,4 milioni lordi, che significa avere un tassamento importante sia per lui che per lo Spezia.
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