1 Luglio 2022 - 16:43

Gotti: “Spezia giovane ma interessante, ho le idee chiare. Il modulo…”

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Giornata di ufficialità in casa Spezia: in queste ore Luca Gotti è diventato il nuovo allenatore delle Aquile, con annesso staff che lo accompagnerà (tutti i nomi). Contestualmente, è anche il momento della presentazione ufficiale del tecnico di Rovigo, che in sala stampa ha parlato delle prime impressioni a poche ore dal ritiro montano (i convocati). Ecco tutte le sue parole al Ferdeghini:

Sulla scelta: “Avevo alcune alternative, ma c’è stato un aspetto determinante. Ha fatto la differenza la sensazione che lo Spezia cercasse proprio me, come allenatore e come persona. E in tutto questo la parte economica è durata tre minuti. Ho esposto le mie idee senza intermediari e c’è stata gratificazione nella consapevolezza di essere la persona giusta”.

Sulla squadra: “La rosa è anomala, così come il percorso che ha avuto questa squadra. Si tratta di una squadra giovane e con poca esperienza globale in A, ma questi ragazzi hanno quasi tutti un anno di esperienza importante alle spalle. Ci sono tanti ragazzi interessanti e che possono migliorare molto: il club ha rassicurato la volontà di sostituire eventuali partenze e aggiungere elementi dove avremo lacune con giocatori funzionali”.

Sulla sua presenza da allenatore: “Sono una persona semplice, un campagnolo. Ma anche entusiasta perché mi sono costruito i gradini uno dietro l’altro e sono piacevolmente sorpreso dalla vita. Avevo intrapreso un percorso misto da allenatore, interrotto per fare il collaboratore. Ero vicino al calcio ma senza avere dell’extra campo, che digerisco con maggiore difficoltà. Ero contento di fare il vice, ma ora sono in prima linea”.

Sul suo Spezia: “Non sarà lo Spezia di Gotti. Si tratta di un club con integrazione, passione e appartenenza. Sarà nostro, dipenderà dalle caratteristiche dei giocatori, che proverò a mettere nelle condizioni migliori. Ho le idee chiare, voglio che tutti sappiano cosa fare e che sia una squadra equilibrata. Servirà l’impegno, non potrà mancare mai. Non sopporto il talento sprecato, così come chi non dà tutto. Cercherò sempre di avere questa spinta”.

Sull’esperienza a Udine: “Ogni percorso aiuta se se ne fa tesoro: il nostro compito è crescere sempre. Udine mi ha fatto riflettere e spero migliorare. Mercato? Abbiamo parlato e sembrava che non si potesse sbloccare, ma non siamo spaventati dall’apertura. La rosa si era salvata e con il blocco non avrebbe perso giocatori e lavorato senza confusione. Se mai sarebbe stato più preoccupante un mercato chiuso in altre sessioni per aggiustare la rosa. Quest’anno avremo due campionati: le prime 15 partite e poi il successivo. Sarà peggio per i dirigenti che dovranno fare mercaato”.

Su Nzola: “Assolutamente è l’attaccante giusto, ma uso il condizionale. Due anni fa mi è piaciuto moltissimo, ma da fuori si fa sempre fatica a capire cosa succede. Lo scorso anno ha avuto meno spazio e meno soddisfazioni. Per me è un primo acquisto: quando cambia un allenatore le gerarchie si azzerano e tutti partono con le pari opportunità. Anche lui come gli altri dovrà meritarsi la fiducia mia e del gruppo. Mi piace molto, vedremo giorno per giorno cosa succederà”.

Sul modulo: “Non sono un integralista, penso che i giocatori vadano messi nelle migliori condizioni per esprimersi al meglio con le proprie potenzialità. Per questo uno pensa ai giocatori più importanti e a farli rendere al meglio. Lunedì il campo mi darà risposte rispetto a quanto immaginato, ma ho la mia idea. Il materiale a disposizione fa pensare a una difesa a tre, poi capiremo bene. Sono aperto mentalmente, valuteremo i singoli e capiremo. Strelec e Antiste? Vale il discorso di Nzola, ne ho parlato anche con la società. Davanti siamo attrezzati, ci sono tanti giocatori diversi che possono integrarsi al meglio e migliorare molto”.

Sui tifosi: “Pensare che siano il dodicesimo uomo, espressione spesso abusata, è una sensazione che ho avuto quando sono venuto a giocare allo Spezia. Qui è davvero così: è una componente molto importante e lo è stata anche in queste annate”.

Sui giocatori dell’Udinese: “Non ho contattato nessuno. Sono stato sorpreso di leggere articoli con lo Spezia accostato a nomi di cui non abbiamo mai parlato. Poi si innesca una scintilla e il giocatore magari chiama, ma non è successo”.

Sul terzo anno in A: “Abbiamo tutti l’intenzione e l’ambizione di migliorarci per non adagiarci, vogliamo fare qualcosa in più. L’ottica deve essere quella del miglioramento. La bellezza della Serie A è la sua difficoltà. Se l’epilogo sarà quello degli ultimi due campionati, ben vengano le previsioni che ci danno per retrocessi”.

Ancora sul modulo: “Fatto salvo quanto detto prima, avere un’idea è importante. Il 3-5-2 della Lazio non è quello dell’Inter o dell’Udinese, cambiano caratteristiche e obiettivi. Per me il sistema di gioco è solo un’espressione numerica che serve per capirci, ma la plasticità fa la differenza. Questi compiti li diamo in campo, ma abbiamo un’idea plastica”. 

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