11 Agosto 2022 - 09:12

Platek: “60 milioni per rinforzare lo Spezia. Maggiore? Vi spiego”

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Dal mercato, al futuro dello Spezia passando per un campionato che sta per cominciare. Questi e altri i temi analizzati dal presidente Philip Platek in una lunga intervista concessa a Il Secolo XIX. Dopo lo sblocco del mercato, il club aquilotto ha operato diversi movimenti in entrata e in uscita, aggiungendo esperienza e qualità per sopperire a un paio di cessioni illustri. Programmi, budget, insomma: chiarezza, quella che i tifosi aquilotti chiedono dall’inizio dell’estate.

Rosso di bilancio

A partire dai conti, in ovvio rosso dopo un mercato che ha visto due sessioni in una la scorsa estate per la sentenza FIFA. A parte un patto di riservatezza sull’argomento acquisizione da Volpi, il magnate americano si concentra sul prossimo bilancio da approvare a breve, da stime intorno ai -21 milioni: “Era nelle previsioni, visto il blocco. La nostra campagna estiva è stata massiccia, ma anche questa. In più abbiamo investito sulle strutture. Siamo a 60 milioni di spesa? Ripeto, era la strada che volevamo, non siamo sorpresi“. Idee chiare, dunque, in perfetto stile americano.  Il mercato è ancora in corso, ma Platek non esclude altri colpi: “Siamo stati più selettivi ora, ma era importante riscattare Agudelo e fare altre operazioni per rinforzare la squadra“.

Poi, a proposito di conti, si torna sul capolavoro di Losanna, con l’annullamento del blocco del mercato: “Abbiamo speso ore di lavoro per preparare l’udienza, non ci è costato un milione: non ditelo, se no ce lo chiede davvero“.

Si fa sul serio

Ed ecco la proiezione sulla nuova stagione: “Ci vuole tranquillità e vogliamo trovarla. Fin da subito abbiamo avuto grande tensione. Via Italiano, poi è toccato a Thiago, il Covid, gli infortuni. Non siamo mai rimasti calmi. Abbiamo avuto una grande lezione di approccio alla Serie A” commenta. E anche nell’addio con Motta emergono chiarimenti: “Abbiamo maturato la decisione giorno dopo giorno ma tenendo conto di tante situazioni. Quella finale è una decisione complessiva“. Tanto che oggi anche Platek vive alla ‘italiana’ le partite dello Spezia: religioso silenzio, riti e nervosismo, ormai in pieno stile tricolore. E quando gli viene chiesta un’istantanea della A del suo club risponde: “Il gol di Verde alla Lazio in rovesciata, la vittoria di San Siro e la salvezza contro il Torino. Ma anche il successo di Udine, indimenticabili per sempre“. E ora l’obiettivo è costruire lo Spezia più forte degli ultimi anni: “Solo Dio lo sa, ma abbiamo perso calciatori importanti e acquistato leader come Caldara ed Ekdal. Maldini è un talento, Nzola un top player e abbiamo tenuto Agudelo“.

Addii pesanti

Quella corrente è anche la sessione delle separazioni pesanti. Prima Erlic, poi Provedel, con Maggiore in rampa di lancio. Si tratta di tre elementi storici del gruppo aquilotto, ma Platek analizza e racconta: “Il difensore era in prestito, per Ivan e Giulio abbiamo fatto tanti tentativi. L’offerta al portiere era irrinunciabile per lui e abbiamo cercato la soluzione ideale per tutti“. Su Maggiore, invece: “Di lui ho grande stima sia come uomo che come calciatore. Mesi fa abbiamo presentato un’offerta, ma abbiamo ribadito che sono stati i suoi agenti a dire di voler guardare altrove, non noi. Comprendo umanamente quello che è successo prima del Como, Giulio è un simbolo di Spezia, ma alla fine nel calcio sono situazioni che succedono. Nel calcio i giocatori vanno e vengono, di eterni ci sono solo i tifosi” conclude.

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