1 Gennaio 2023 - 13:00

Plaia sr a SP: “2022 da sogno. Umiltà e lavoro le chiavi per crescere”

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In casa Plaia il 2022 che ci sta salutando è diventato un anno dai contorni davvero speciali. Perché le soddisfazioni legate al calcio sono state davvero importanti per questa famiglia di origine pugliese, trasferitasi a Spezia per vedere crescere i suoi ragazzi, che stanno correndo per realizzare i propri sogni e diventare calciatori professionisti. Due gemelli, classe 2006: Matteo, che dalla maglia bianca è passato al settore giovanile della Roma nel 2020 e Francesco, che invece nel Golfo Dei Poeti si sta mettendo parecchio in luce. Per il giovane portiere una rapida escalation: Primavera con Vecchio, convocazione in Nazionale Under 17 con tanto di gara in Ungheria, stage in Spagna con la formazione di Gotti. Un bel percorso, non c’è che dire. Per farci raccontare questa bella storia abbiamo intervistato in esclusiva Fabio Plaia, padre dei due ragazzi, che ci ha spiegato come una famiglia osserva la crescita dei suoi ragazzi e quali sono le aspettative quando si ha un percorso così.

Un bell’anno, non c’è che dire.

Sicuramente eccellente sotto ogni punto di vista. Abbiamo due gemelli e per entrambi è stato ottimale. Francesco ha avuto una crescita esponenziale e siamo contenti: solitamente era quello che andava ‘a rimorchio’ del fratello, mentre ora sono tutti e due sullo stesso livello e siamo contenti soprattutto di questo. Speravamo che ci fosse una bella crescita: abbiamo scelto consapevolmente di farlo rimanere allo Spezia e il club ha creduto molto in lui e lo ringraziamo per questo. Il percorso è quello giusto.

Effettivamente la crescita in Primavera è stata sotto gli occhi di tutti…

Gioca stabilmente con Dido (2004) nella squadra di Vecchio, anche se quest’ultimo si allena stabilmente con la Prima Squadra. Anche Francesco sta partecipando sempre più alle sessioni con i grandi e con la Primavera si trova benissimo: è un bell’ambiente, conosce molti compagni e Vecchio è una persona eccezionale. Vuole bene ai ragazzi, insieme a tutto lo staff ed è un bel gruppo. Importantissimo anche Mirko Vignale, preparatore dei portieri della Primavera, che più di tutti ha scelto di puntare su Francesco per difendere i pali delle Aquile.

La convocazione in Nazionale è stata la ciliegina sulla torta. Che cosa ha provato il ragazzo?

La prima convocazione per lo stage è stata una sorpresa, perché non se lo aspettava nessuno. Ha fatto bene in quel raduno convincendo gli istruttori federali e guadagnandosi la chiamata in Ungheria. Sono state grandi emozioni, ma sempre con i piedi ben saldi per terra: umiltà e lavoro sono le parole chiave. A Francesco lo hanno comunicato in società la novità e anche lo Spezia era molto contento: è stata una piacevolissima sorpresa che lui ha saputo sfruttare nel migliore dei modi.

In questa pausa dal campionato, Plaia è partito anche per la tournée spagnola con Gotti. Che sensazioni ha avuto?

Una bella esperienza. All’inizio era un po’ spaesato, come è normale che sia essendo il più piccolo. Si trattava della prima volta completamente inserito nell’ambiente Spezia, ma presto si è sciolto ed è andato tutto per il meglio. Allenarsi con Zoet, Dragowski e portieri di grande esperienza è servito per imparare molto: Francesco è consapevole di avere ancora molto da lavorare.

Su Luca Gotti che impressioni ha tratto?

Un allenatore che parla molto con i calciatori e con il quale ha instaurato da subito un ottimo rapporto. Lo vede ancora con gli occhi da ragazzo, per lui è un’icona ancora inarrivabile. Francesco ci tiene tanto e ha legato molto anche con Lorieri e Battara, gli altri membri dello staff. Tutto questo lo stimola molto.

Che consiglio dare al ragazzo in vista del 2023?

Sicuramente il consiglio che mi sento di dare ai miei figli è di essere umili, crescere con la consapevolezza di avere un po’ di talento e di saperlo indirizzare. Il loro sogno glielo lasciamo vivere, consapevoli che non sia facile arrivare a fare i calciatori professionisti. Noi dobbiamo mantenere i piedi ben saldi per terra e assisterli al meglio.

Rapporto con lo Spezia

Il contratto firmato a 14 anni permette di avere 5 anni di permanenza. Al momento non abbiamo nessuna velleità, perché il club lavora bene sul ragazzo e siamo contenti. Quando abbiamo separato i ragazzi ci è sempre rimasto il dubbio sull’aver fatto la scelta giusta, ma siamo soddisfatti di una scelta che ha decisamente pagato. In questo ringrazio molto Rovani (responsabile del settore giovanile n.d.r.).

Da pugliese “esportato”, le è mai capitato di assistere a una partita al Picco? Che effetto le fa il calore di questo pubblico?

Sì, anche se di rado visto che i miei fine settimana sono divisi fra le partite dei ragazzi. Un bellissimo stadio, con un grande pubblico, caloroso. Sono abituato alle piazze del Sud ed è effettivamente molto simile. Ne parlo spesso con Francesco: chissà se prima della fine di questa stagione avrà la possibilità di essere convocato per vedere questo campo dal vivo. Il dodicesimo uomo è qualcosa di fondamentale per questa piazza e si sente tanto. 

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