15 Febbraio 2023 - 21:30

Lo Spezia cerca la scossa e intanto Gotti paga per tutti

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E così siamo arrivati al primo esonero in casa Spezia in Serie A. Una situazione che mai si era verificata prima d’ora da quando le Aquile calcano il palcoscenico del massimo campionato, visto che i due predecessori avevano interrotto il loro rapporto comunque a fine stagione e con modalità diverse. A Gotti è andata diversamente, visto che dopo sette mesi subisce l’allontanamento dalla panchina con la squadra a +2 sulla zona retrocessione. L’allenatore paga qualche scelta non felice e un trend ultimamente piuttosto negativo, ma la sensazione chiara è che siano in buona parte anche colpe non sue che andrà ad espiare. Ma d’altronde si sa, chi guida la squadra finisce sempre per pagare per tutti.

Perché sì

Ci sono, a volerle cercare, le motivazioni per esonerare Gotti. La squadra è apparsa senza mordente soprattutto nelle ultime parti di gara, ha perso ben 12 punti da situazione di vantaggio e per certi versi in molte partite anche il gioco ne ha risentito. Le tante trasferte mancate a inizio stagione, le prestazioni sottotono dell’ultimo periodo e forse qualcosa che si è rotto con alcuni dei calciatori sono dettagli importanti nella valutazione del momento. Non ultima, la gestione di alcuni elementi della rosa è finita sul banco degli imputati: il costante impiego di Holm e Nzola anche nella “inutile” partita di Coppa Italia contro l’Atalanta, la scelta fissa dello svedese anche non al meglio lasciando in panchina Ferrer, la preferenza di uno spento Maldini in luogo di uno scalpitante Verde. Idee che spesso in campo non hanno dato i risultati sperati e che spesso i tifosi hanno contestato all’ex Udinese.  L’appiattimento del gioco e il poco mordente mostrato erano stati anche alcuni dei motivi del suo allontanamento dal club dei Pozzo. Situazioni che per certi versi si erano avvertite anche in quel di Follo. Gotti era apparso quasi spento, senza grinta, con dichiarazioni apparse spesso piatte, che hanno convinto la dirigenza a rivedere le convinzioni sulla guida della squadra. Va detto – ed è altrettanto giusto – che la squadra mai ha espresso alcun malumore, continuando ad allenarsi con estrema professionalità e che la decisione dell’esonero non è arrivata “di pancia”, ma è frutto di una riflessione profonda di alcune settimane. 

Perché no

Ma Gotti – e gli va dato atto – è stato uno che ha sempre parlato chiaro. Da subito ha denunciato le mancanze lasciate dalla società sul mercato estivo, a partire da un vice Nzola passando per almeno un altro centrocampista. E allo stesso modo ha più volte sottolineato come i sostituti e i subentranti non abbiano lo stesso livello dei titolari: un problema non da poco per una squadra che si deve salvare. Nonostante questo, Gotti ha messo insieme 19 punti in campionato, che ad oggi vorrebbero dire salvezza con la squadra mai transitata nelle ultime tre posizioni. L’avvento di Macia ha portato inoltre uno stravolgimento importante sul mercato: Kiwior ha lasciato il club e in otto sono arrivati nel Golfo. Eppure, dai nuovi arrivati è arrivato fin qui ben poco supporto: Zurkowski è ai box, Wiśniewski ha giocato una sola gara insufficiente, Krollis è ancora da inserire, Cipot e Moutinho hanno bisogno di tempo, Marchetti fa sostanzialmente numero. Il solo Esposito ha giocato con continuità, nonostante qualche errore anche pesante, oltre a Shomurodov che ha bisogno di tempi fisiologici per recuperare forma e alchimia. Nei fatti, almeno per queste prime partite, nessuno si è dimostrato subito pronto per la categoria. Aggiungiamoci poi un dettaglio che non si può trascurare. Lo Spezia viaggia stabilmente con almeno otto indisponibili fra infortunati e squalificati e ha collezionato tre sconfitte e il beffardo pareggio di Empoli, ma la domanda è: la squadra di Torino era fenomenale e poi è diventata di colpo inadeguata? Per un club come quello aquilotto avere costantemente almeno 5-6 titolari ai box significa tanto, forse troppo per poter rendere nella maniera migliore. Naturalmente non è dato avere la controprova, ma i cinque risultati utili consecutivi arrivati a cavallo fra vecchio e nuovo anno qualcosa vorranno pur dire.

E quindi?

La società – va dato atto anche di questo – con l’affidarsi a Macia ha dato prova di voler guardare al futuro con un progetto importante e le idee chiare sono fondamentali anche in questa decisione drastica. Ma la realtà è che c’è una salvezza da portare a casa, ad oggi tutt’altro che scontata guardando la classifica. Per ora a pagare con l’esonero è stato Gotti, probabilmente anche per colpe non del tutto sue, con la speranza che alla fine questa scelta possa ritenersi decisiva in positivo. Altrimenti qualcun altro dovrà spiegare molte cose. 

Esonerare Gotti è stata la scelta giusta?

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