30 Dicembre 2023 - 11:27

Repubblica – Spezia nel baratro, tutti gli errori di un 2023 nerissimo

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L’edizione odierna di Repubblica si focalizza su un anno che per fortuna lo Spezia sta salutando. Il 2023 sarà probabilmente ricordato come uno dei peggiori di sempre in riva al Golfo Dei Poeti: cominciato benissimo con il successo post-Mondiale all’Olimpico di Torino e culminato con il penultimo posto in Serie B. In mezzo tanti errori, mancanze e anche sfortune che hanno fatto precipitare inesorabilmente le Aquile. A bilancio del disastroso anno solare, il quotidiano prova ad analizzare tutto quello che non è andato per il verso giusto.

Escalation

La retrocessione in B, i continui cambi in panchina con tre allenatori ancora sotto contratto, un girone di andata fallimentare nel nuovo torneo. Infine anche la ciliegina sulla torta dell’inibizione al DG Gazzoli, che non potrà firmare contratti nel mercato di gennaio. La confusione – si legge – è cominciata con l’addio di Pecini e l’arrivo di Macia a capo della direzione sportiva, poi con il cambio del logo e il più basso punto a livello di risultati della storia in B. Una vera e propria escalation cui i tifosi stanno assistendo attoniti e sempre più impauriti per il rischio di un clamoroso doppio salto all’indietro.

Speranza Platek

Si spera che la famiglia americana proprietaria dello Spezia possa metterci una pezza nel mercato di gennaio, anche se sono i conti a dettare legge, come già avvenuto gli anni passati. Rigorosamente a distanza. La certezza, si legge, è che nel calcio continuano a voler stare anche se col Casa Pia sono undicesimi in Portogallo e hanno mollato ufficialmente l’acquisizione del Lodz in Polonia. Incrociamo le dita.

One thought on “Repubblica – Spezia nel baratro, tutti gli errori di un 2023 nerissimo

  1. Oggi sperare in una nuova proprietà sembra un sogno irrealizzabile, difficile che un qualsiasi investitore in una situazione simile si faccia avanti e d’altra parte i Platek soldi ne hanno anche messi, certo in modi ,tempi e a persone sbagliate. Ora resta solo la speranza di un ravvedimento della proprietà ma le premesse non sembrano delle migliori e lo spettro della retrocessione è sempre più forte.

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