9 Febbraio 2024 - 17:10

Platek ha parlato. Piaccia o no, sono prove di disgelo con la piazza

post

E così il tanto atteso momento è finalmente arrivato. I tifosi lo avevano chiesto a gran voce per mesi che la proprietà parlasse, anche in maniera diretta e con aspre contestazioni, senza invece sentire nemmeno una singola parola dai Platek. Un modus operandi, per la verità, tipicamente a stelle e strisce: ne sanno qualcosa i tifosi della Roma, con i Friedkin che agiscono molto e non parlano mai, ma pure a Bologna, Milano rossonera e non solo si vivono scenari abbastanza analoghi. Ieri, a grandissima richiesta, il presidente Philip Platek ha finalmente fatto sentire la sua voce a mezzo stampa, rispondendo domanda per domanda ai tanti quesiti rimasti irrisolti dal fatidico 2023 nero fino ad oggi. Un intervento che a nostro avviso mette almeno un punto sul momento, che non ha soltanto provato ad analizzare varie questioni importanti ma ha tentato anche di ricomporre una frattura ormai ampia con la piazza, che da tempo chiedeva chiarezza.

Seconda chance?

Platek ha usato anche termini significativi, riconoscendo gli errori commessi sia nella gestione del club che nell’area tecnica, concentrandosi anche sul sentimento di furore popolare che serpeggia in città dalla questione logo in avanti. Mancanze in certi casi anche gravi, che hanno portato alla perdita della Serie A e al rischio di doppio salto all’indietro, fatti che pesano certamente più delle parole, ma che magari potranno servire da lezione (sperando che non sia troppo tardi) per chi con il calcio intende coniugare business e risultati sportivi quantomeno accettabili. Beninteso: difficile se non impossibile cancellare tutto con una conferenza stampa e un colpo di spugna, ma se non altro è un primo passo. 

Prove di disgelo

Il primo exit poll delle reazioni dei tifosi pare aver apprezzato solo in parte le dichiarazioni del presidente, pur riconoscendo l’avvenuta presa di posizione ufficiale del dirigente, visto che i passaggi più incriminati sono stati quelli sulla conferma dell’area tecnica e sulla “mancata” vendita del club. Tutto legittimo, visto lo stato delle cose: è legittimo che i Platek non piacciano. Allo stesso tempo, però, c’è anche un’altra chiave di lettura a nostro avviso da non sottovalutare: la proprietà a stelle e strisce che ha acquisito lo Spezia nel 2021 pare avere intenzione di fare un passo avanti anche nella comunicazione, magari capendo ancora meglio le dinamiche italiane e le esigenze di una città che vive di pallone, per la sua squadra. La chiarezza era ed è necessaria ed era forse quel che più di tutti era mancato nell’immaginario collettivo di un club visto come in caduta libera dall’esterno. Probabilmente è solo una goccia nel mare, visto un rapporto che resta comunque deteriorato fra le parti, ma l’idea di fare dietrofront sull'”odiato” logo, di creare gruppi di ascolto con i tifosi, di proseguire in un progetto comune sono almeno un tentativo di riconciliazione, seppur embrionale. Sempre parole, dopotutto, visto che alla fine sono i fatti a contare davvero, che però prima nemmeno c’erano.

2 thoughts on “Platek ha parlato. Piaccia o no, sono prove di disgelo con la piazza

  1. Una proprietà da subito distante, non hanno mai capito il rapporto città /squadra e la grave mancanza di conoscenza del mondo calcio mai superata con l’affiancamento di dirigenti preparati ( Nu Tella ad esempio). Sono sopravvissuti due anni con l’eredità della gestione precedente e quando hanno dovuto fare di persona…. il crollo, i tifosi possono capire tutto ma continuare con tali atteggiamenti fino a ieri ha certamente incrinato i rapporti.

  2. Credo sia sconcertante alcuni affermazioni prima di tutto quella della fiducia a Macia & C. Solo disastri giocatori stra pagati risultati Bluff!! Andiamo avanti…l’unica cosa che avrebbero dovuto fare trovare un compratore serio e levarsi di torno….VERGOGNATEVI….distrutto un movimento una squadra un movimento….VERGOGNATEVI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *