16 Febbraio 2024 - 10:55

Per la salvezza serve il miglior Picco, troppe volte diventato tabù

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Servirà il miglior Picco per tornare alla vittoria e sfatare quello che resta quasi un tabù nelle gare casalinghe dello Spezia in B. Da tempo infatti il catino di Viale Fieschi non è più un fortino inespugnabile e il calendario vuole che gran parte delle partite chiave di questa seconda parte di campionato si giocheranno proprio lì. Solo quattro le vittorie in campionato, di cui una unica in casa (Cesena compresa), soli 9 punti raccolti nello stadio amico. Adesso serve capovolgere la storia e anche D’Angelo ne è ben consapevole.

La via di casa

Sono otto le prossime partite da giocare nel proprio ambiente e aprile – con Ascoli e Lecco al Picco – sarà il mese decisivo. Il Secolo XIX spiega come anche negli anni della A i predecessori di D’Angelo non fossero riusciti a innestare un gran feeling con l’impianto casalingo: Gotti e Semplici vinsero due gare a testa, Motta cinque come Italiano. E pensare, si legge, che dal 2010 al 2020, con Di Carlo o Marino arrivarono 10-11 successi. Inevitabile pensare che sfruttare al meglio gli appuntamenti sul proprio manto verde voglia dire risalire e respirare, con l’appoggio appassionato dei tanti tifosi che anche domani riempiranno gli spalti. Il Cittadella appare in flessione, a patto finalmente di essere cinici in zona gol. Servono almeno 20-21 punti per tentare l’impresa, almeno 5-6 vittorie, magari in casa e negli scontri diretti. 

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