Appuntamento in aula il prossimo 8 luglio alle 9.30, con oggetto la causa contro il licenziamento dallo Spezia. Si aprirà così il contenzioso in tribunale fra l’ex CFO Eduardo Macia e il club aquilotto per l’addio dello spagnolo deciso dalla famiglia Platek agli albori dello scorso mercato estivo. Lo scorso 7 marzo, ricorda Il Secolo XIX, le parti si erano costitute e avevano manifestato la volontà di raggiungere una conciliazione: fra dieci giorni il giudice valuterà gli sviluppi di questi mesi in sede giudiziale oppure inizierà il procedimento vero e proprio.
I prossimi step
Bocche cucite da sempre sulla vicenda dalle parti, visto l’accordo di riservatezza, ma sono stati soprattutto i motivi di mercato e di divergenza di vedute a provocare il divorzio. In questo senso, il dirigente aveva da sempre chiarito la sua trasparenza nel lavoro e ora chiede un risarcimento. Secondo il quotidiano balla un risarcimento di un milione di euro chiesto dal sivigliano, ma resta da capire se con il passaggio di proprietà le cose siano cambiate e ci sia una clausola di manleva per Roberts. La linea è quella del riserbo, ma l’idea è sempre stata quella di impugnare un licenziamento ritenuto illegittimo e ingiusto. Macia ha un contratto ancora in essere con lo Spezia fino a giugno 2026 e chiede un indennizzo per la risoluzione anticipata.
I percorsi possibili
Ora, fatte le premesse, ci sono alcuni scenari possibili: la vincita o perdita di una delle due parti, un accordo reciproco oppure un rinvio. Se vincesse Macia arriverebbe il risarcimento, altrimenti lo Spezia se la caverebbe probabilmente con una partecipazione alle spese legali.