6 Ottobre 2020 - 09:25

Niente attaccante e poche cessioni: l’analisi del mercato aquilotto

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Si è conclusa da poche ore questa sessione di mercato decisamente anomala e sui generis, soprattutto per lo Spezia. Dal 20 agosto – giorno della promozione in Serie A – in poco più di 40 giorni il DG Meluso (neo-arrivato) ha letteralmente rivoltato la squadra, consegnando a Italiano ben diciassette nuovi acquisti ritorno di Marchizza escluso (QUI LA TABELLA), ultimo dei quali – ufficializzato ieri – il portiere Provedel. Un mercato inevitabilmente corposo, che ha portato alla corte di Italiano molti giovani (Agoumé, Pobega, Agudelo, Piccoli) ma anche alcuni profili di esperienza (Zoet, Rafael, Verde, Sala, Farias), volto a creare il giusto mix con la squadra della promozione.

Una sessione decisamente ingarbugliata, con pochi soldi a disposizione quasi per tutti e molti scambi e prestiti, salvo rare eccezioni. E così ha fatto lo Spezia, riuscendo a trattare quasi tutti i nuovi arrivati sulla base di un titolo temporaneo, spesso e volentieri legato agli obiettivi raggiunti dal club. Trattative inevitabilmente difficili anche per le cessioni: del gruppo che ha raggiunto la Serie A, infatti, Meluso è riuscito a piazzare soltanto Gudjohnsen all’Odense e Desjardins al Novara nel rush finale di mercato, oltre ad Awua ed altri giovani. Vignali, Bastoni, Acampora, Mastinu, Mora, solo per citarne alcuni: tutti sono rimasti alla corte di Italiano. Una rosa ora enorme, composta da ben 35 giocatori: davvero impossibile riuscire a gestirli tutti. A questi vanno tolti gli infortunati Capradossi, Zoet, Mastinu, Deiola e Mattiello, ma siamo ampiamente nell’ordine dei 30 visto che gli ultimi due prima degli altri sono sulla via del recupero.

E poi il nodo attaccante: Santander e Llorente quelli più gettonati, Stuani un’idea last minute, Paloschi meno, ma di nomi ne sono passati tanti sotto i taccuini degli uomini mercato. Al gong finale, però, nessuna fumata bianca. Il Ropero è stato bloccato dal mancato arrivo a Bologna di Supryaga, lo spagnolo aveva altri progetti, la Spal e lo Spezia hanno vissuto su piani differenti. Insomma, alla fine nulla di fatto: ad oggi gli unici attaccanti centrali a disposizione sono l’infortunato Galabinov e il giovanissimo Piccoli, in attesa di Nzola. Decisamente troppo poco per competere in Serie A…

Toccherà allo stesso Meluso quest’oggi in sala stampa chiarire le idee per il futuro e fare il bilancio di questo strano mercato.

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