27 Ottobre 2020 - 09:20

Chabot e quel soprannome: “Mi chiamano Jeff, mi ispiro a Lucio e adoro l’NBA”. E il suo gol al Parma…

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È arrivato in punta di piedi, ma Julian Chabot in poche giornate si è già preso lo Spezia. Una squadra che già in queste partite si è ritagliata uno spazio significativo anche fra gli addetti ai lavori e agli avversari. Il difensore tedesco si è raccontato in una bella intervista a Il Secolo XIX, raccontando alcune sue curiosità personali oltre che focalizzandosi sul momento della squadra. Curiosità vuole che quello al Parma sia il suo secondo gol (su due!) in A in carriera contro i ducali (VOTATE I VOSTRI PREFERITI IN PARMA-SPEZIA), vittima preferita: “Una bella casualità – commenta – sono però anche amareggiato per il pari arrivato proprio nel finale. Dispiace, soprattutto dopo una prestazione importante“. Un premio importante per il suo percorso, visto che Chabot ha sempre creduto nelle sue capacità anche quando con la Samp giocava poco: “Lavoro per dare il massimo sempre e ora voglio farlo con lo Spezia, allenandomi bene in settimana e raccogliendo risultati importanti alla domenica“.

Non mancano i riferimenti alla sua vita privata, hobby e svaghi: dal legame con la famiglia alla passione per l’NBA visto l’inizio della carriera proprio… Sotto canestro. E poi una curiosità, il soprannome Jeff: “Jeffrey è il mio secondo nome, fin da piccolo tutti mi hanno sempre chiamato così, dalle maestre agli amici“. E poi il giocatore a cui si è ispirato, con Lucio e Sergio Ramos in prima linea. Una vita vissuta a metà fra Germania e Francia, terra natìa della madre nella quale ha tanti parenti e che gli consente di conoscere alla perfezione entrambe le lingue, con lo spazio anche per l’italiano: “A forza di vivere il gruppo e seguire l’allenatore impari la lingua, anche se c’è ancora qualche errore” scherza. Infine, una menzione per i compagni di reparto: “Ci sono tanti ottimi difensori, tutti con caratteristiche differenti. C’è chi ha maggior senso dell’anticipo, chi è più aggressivo, doti fondamentali per una squadra come la nostra“.

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