20 Novembre 2022 - 09:26

Macia e i retroscena sul contratto: autonomia e scadenza inusuale

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L’era Macia allo Spezia è ufficialmente cominciata con una conferenza stampa fiume in cui ha espresso le sue considerazioni sul mercato e sul presente e futuro del club. Un progetto di “umiltà ambiziosa”, come l’ha definita lui, che ha già impressionato molti tifosi delle Aquile che hanno avuto modo di osservarlo e ascoltare le sue parole.

Contratto

Il Secolo XIX oggi in edicola svela un retroscena sulla firma del sivigliano con il club di Via Melara. Macia ebbe due call conference con Robert Platek dopo la scelta definitiva, concordando il ruolo futuro. Ma non si tratta di un classico contratto sportivo, perché l’ex Fiorentina ne ha fatto redigere uno particolare: tre pagine scritte da un avvocato di fiducia, con diversità rispetto allo standard. Intanto la scadenza: 31 marzo 2026. Niente 30 giugno canonico, dunque: l’uomo mercato ha preferito impostare un lavoro legato alla seconda sessione di mercato, momento migliore per capire la sintonia o meno con il club. Lo aveva fatto anche altrove, Bordeaux compreso. Ogni anno rinnoverà al 31 marzo, analizzando e osservando ogni dettaglio nella sinergia con la società. Un modo per restare sempre in completa sintonia con il club.

Autonomia

Parola chiave dell’accordo con lo Spezia. Ha da sempre specificato la sua area di competenza, con margini di manovra. Lecito farlo, visto che in altre realtà in cui ha lavorato Macia, ci sono mansioni e situazioni dirigenziali molto specifiche, spesso meno lasche rispetto al calcio italiano. Un elemento non secondario, che – ricorda il quotidiano – fu appannaggio anche di Angelozzi nel 2018. Allora il dirigente ottenne ampia delega e poteri di firma, con raggi d’azione superiori a quelli del presidente Chisoli. Oggi succede una cosa simile: il rapporto con la proprietà è diretto anche nel confronto economico, ma la delega per poter operare è piuttosto specifica.

Squadra

Infine, il contratto che ha sottoscritto lo spagnolo dovrebbe più o meno ricalcare le cifre che percepiva Pecini. Ad oggi non ci sono collaboratori storici di Macia in società, visto che il direttore si è fidato di chi ha trovato sul posto, come Melissano. Proprio su di lui è arrivato un investimento importante: “Sta facendo un grande lavoro ed è cresciuto molto. Ha grande competenza e disponibilità e vogliamo farlo crescere ancora“. Sì, l’era Macia è ufficialmente cominciata.

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