20 Gennaio 2023 - 21:00

In bocca al lupo, Jakub. È l’operazione che va bene a tutti

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Jakub Kiwior lascerà lo Spezia subito. Così, in un freddo pomeriggio di gennaio, ha firmato un contratto molto importante per la sua carriera, per fare il tanto agognato salto di qualità, per spiccare il volo che tante squadre hanno provato a fargli fare. Nemmeno il tempo di finire un girone di andata che lo aveva consacrato ancora di più in un anno, il 2022, da incorniciare. La salvezza con Motta da mediano, poi il ritorno alle origini a ruolo di centrale difensivo, una certezza per Gotti e per i compagni. Non ultima, la convocazione al Mondiale, quattro partite da titolare e un valore accresciuto una volta di più. Un peccato, da un lato, per chi sperava di vederlo ancora festeggiare con la maglia bianca addosso.

Che crescita

E di fatto sembrava quasi un oggetto misterioso quando Riccardo Pecini lo portò in maglia bianca in punta di piedi, elargendo 2,2 milioni allo Zilina, club che a sua volta lo aveva lanciato nel calcio che conta in Repubblica Ceca. Mai scelta fu più azzeccata, visto che oggi il suo valore è cresciuto esponenzialmente, fino ai 25 milioni (+ 5 di bonus) spesi oggi dall’Arsenal per portarselo là, in vetta alla Premier League. Un salto che migliore non potrebbe essere, visto che il polacco potrà così giocare nel campionato più competitivo d’Europa e al cospetto di grandi campioni, con un allenatore visionario come Arteta. Con buona pace dei tifosi dello Spezia, che fino a giugno, a salvezza acquisita, lo avrebbero comunque salutato volentieri.

Vincono tutti

Parliamoci chiaro, è impossibile (soprattutto per lo Spezia) dire no a certe cifre. Per due motivi, principalmente: economico e di appeal. Partiamo dal primo, fin troppo evidente: una cessione milionaria consente in un colpo solo di ripianare del tutto il bilancio, mettendo in conto una plusvalenza mostruosa, ma anche di ammortizzare gli innesti di Esposito, Zurkowski e Krollis, con la probabile opportunità di imbastire almeno un’altra operazione “pesante” già in questa sessione di trattative. Il secondo viene di conseguenza: essere una società che produce talenti di grande qualità e sa valorizzare i giovani rende la destinazione Spezia appetibile ai possibili nuovi giocatori e una bottega cara a chi vuole accaparrarsi i suoi gioielli. In poche parole, quello che ha fatto per anni il Sassuolo prima di diventare una realtà stabile della nostra Serie A. E basti guardare a Holm e Nzola, tanto per citarne due.

Futuro

Già, la Serie A. Una condizione però imprescindibile affinché “altri Kiwior” possano far parte del percorso virtuoso del club di Via Melara, ormai cresciuto in tre anni con passi da gigante rispetto alla prima, storica promozione. È indubbio che affrontare venti partite di campionato senza un perno difensivo e un leader come il polacco non sarà semplice, ma Wisniewski (se non lo avete mai visto giocare ve lo consiglio) può rappresentare un profilo altrettanto valido. Non dimentichiamo Caldara che sembra tornato sui suoi livelli, Nikolaou ormai un leader conclamato, più Amian e Hristov validi scudieri e Ampadu che all’occorrenza può dare una grande mano anche in difesa. Insomma, si può stare legittimamente tranquilli? La risposta sembra essere affermativa. E non solo per l’attuale +9 in classifica, che con un intero girone da giocare è un buon vantaggio ma non dà certo la sicurezza che serve.

E allora chissà che magari un giorno i tifosi delle Aquile non possano gioire per un grande trofeo conquistato da quel ragazzo che è passato dal Golfo Dei Poeti e da lì ha spiccato il volo con quella maglia numero 14 e un po’ portafortuna sulle spalle. In tanti potranno dire “io c’ero“. In bocca al lupo, Jakub!

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