11 Febbraio 2023 - 17:04

PAGELLE SP – Wiśniewski acerbo, Verde al top. I cambi non convincono

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Di seguito vi proponiamo i migliori e i peggiori della gara fra Empoli e Spezia, match del Castellani valido per il ventiduesimo turno di Serie A (VOTATE I VOSTRI MIGLIORI IN CAMPO!):

DRAGOWSKI  6 – Subito attento sul tiro centrale di Baldanzi, legge bene i tempi delle uscite. Non impeccabile nel primo tempo, quando Reca salva sulla linea, ma si riscatta con un gran tuffo sulla testa di Caputo da corner. Capitola nel finale, per l’ennesima beffa stagionale.

WIŚNIEWSKI 5 – Per l’esordio dal 1′ Gotti lo sposta sulla destra della difesa ma appare imbrigliato e lento nella lettura delle situazioni. È sua la spizzata di testa che porta al calcio di rigore per le Aquile. Paga forse il fatto di non aver mai giocato in questa categoria e a tratti appare poco a suo agio. Perde malamente un pallone in occasione dell’1-2 empolese. 

AMIAN 6,5 – Gotti lo vara come centrale di difesa sfruttando la sua velocità e lui risponde molto bene. Attento, bravo negli anticipi ed efficace quando serve. Si concede anche una sgroppata in zona offensiva che si traduce in un buon tiro. 

NIKOLAOU 6,5  – Beccato dai fischi della tifoseria di casa, si rende protagonista di qualche sportellata con Vicario e soci. Prova ad ergere la diga difensiva ma alla fine deve capitolare anche lui. 

GYASI 6 – Si adatta sulla destra al rientro dalla squalifica e prova ad accompagnare la manovra. Gioca più da difensore che da attaccante, mettendosi come sempre al servizio della squadra. (Dal 62′ HOLM 5 – Più esplosivo ma non al meglio, sciupa una grande sortita di Agudelo che si fa un coast to coast che meriterebbe diversa conclusione. La benzina dura  poco, forse non era pronto…).

BOURABIA 6 – Ordine a centrocampo e geometria nei passaggi. Gli avversari devono quasi sempre raddoppiargli addosso le marcature ma lui riesce spesso ad andare via con grande consapevolezza. Prova a tenere botta nel momento del maggior affanno della squadra, poi nel finale crolla.

ESPOSITO 5 – Inizia bene, poi commette qualche errore in disimpegno. Giallo un po’ ingenuo nel primo tempo, meno cattivo l’intervento nella ripresa che per Giua vale il secondo cartellino. La sua partita finisce al 50′ e da lì la squadra entra nel buco nero, salterà la Juventus. 

AGUDELO 6 – Molto più disciplinato da quando agisce nella zona mediana del campo, combatte con mordente e qualità. Pregevole il coast to coast che meriterebbe maggior fortuna poi sprecato da Holm. Stanco nel finale, ma stringe i denti. (Dal 78′ CIPOT 6 – Freschezza e personalità).

RECA 5,5 – Le sue accelerazioni sulla sinistra trovano un paio di intuizioni interessanti, poi salva tutto sulla linea di porta a fine primo tempo evitando il peggio. Cala vistosamente con i compagni nel secondo tempo, lascia calciare Vignato in maniera troppo libera sul 2-2.

VERDE 7,5 – Dall’inferno al paradiso in una manciata di secondi. Prima si fa parare il rigore da Vicario (che lo neutralizza alla grande), ma l’ingresso anticipato di Luperto in area fa ripetere tutto e al secondo tentativo non sbaglia: prima rete stagionale per il 10, che finalmente si è sbloccato. Poco dopo riecco il 10 che conosciamo: su un rimpallo vinto da Bourabia si ritrova la sfera sul sinistro e scocca un dardo imprendibile per Vicario. Doppietta, finalmente. Verde è tornato. (Dal 51′ EKDAL 5,5 – Sembra entrare con grinta, ma alla lunga paga).

SHOMURODOV 6 – Dialoga bene nel primo tempo e sfiora un’occasione in pressing, poi prova a tenere la squadra alta. Stremato, trova la forza per un bel destro angolato nel finale. In crescita.

all. GOTTI 5,5 – Torna in panchina dopo l’operazione e disegna uno Spezia dal pressing molto alto, aggressivo e concentrato, soprattutto nel primo tempo. L’espulsione di Esposito lo costringe a ridisegnare la squadra inserendo Ekdal e poi Holm, ma si vede che non sono al meglio e forse non opera le scelte migliori. Lo Spezia cala vistosamente e alla fine incassa altre due reti, come già successo più volte in stagione. Gli infortuni sono un’attenuante grande, non c’è dubbio: ma trovarsi di fronte all’ennesimo rimpianto fa male. 

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