Vi proponiamo un estratto del commento di Paolo Ardito questa mattina su Il Secolo XIX in seguito al pareggio delle Aquile al Franchi:
La parabola delle meraviglie è quel luogo geometrico iniziato da Dragowski e completato da Nzola. Come un arcobaleno dopo il temporale. Prima la saetta di Biraghi, che ruba palla a Gyasi e fulmina Wisniewski, costringendolo all’autogol, modello Caldara. E poi, come detto, la magica parabola con un inizio e una fine disegnata dai calciatori più rappresentativi di questo Spezia: Dragowski e Nzola, appunto. Il primo chiamato spesso a confezionare miracoli tra i pali, il secondo a risolvere i problemi offensivi di una squadra costruita per la salvezza e che partita dopo partita sta raggiungendo a piccoli passi il suo traguardo. Il pareggio di Firenze ha l’immagine del sole che ride per la comitiva spezzina.
SEMPLICI IN CONFERENZA: “HO RINCUORATO SHOMA, ABBIAMO VALORE”
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