15 Maggio 2023 - 09:28

Tre punti di pura speranza: a Lecce la partita chiave

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Un weekend che ti cambia la vita. Iniziato venerdì sera dal laziale Milinkovic Savic al 94’, che ha impedito al Lecce di volare a +7 sullo Spezia e all’ambiente di cadere nello sconforto. Terminato domenica dopo pranzo dal Torino, che ha dominato il Verona con un minimo scarto bugiardo. Nel mezzo, il sabato del villaggio, con lo Spezia che batte senza discussioni un Milan frastornato. E così il viottolo della salvezza si è allargato un bel po’, con lo scontro diretto di domenica prossima a Lecce che diventa una vera e propria finale. La terza vittoria in tre anni dello Spezia sul Milan è stata propiziata da fattori tecnici, tattici, ambientali e anche societari: finalmente l’occhio del padrone si è manifestato in un frangente delicatissimo. Non è tanto l’aver alzato la posta del premio salvezza (argomento sempre valido), ma proprio la presenza dei proprietari ha creato le precondizioni giuste per l’impresa. I calciatori non sono tennisti, la voce del padrone non la può rappresentare in pieno nessun direttore, nemmeno un drago come Marotta: che sia di lezione per il futuro. Mentre il Picco è tornato ad essere un vero covo di pirati, finalmente è stata sfruttata una circostanza favorevole, il jolly che collocava questo match tra le due semifinali di Champions. Il Milan si è visto a tratti solo nel primo tempo, ma non ingannino gli highlights da Enciclopedia Sovietica, perché al di là del palo di Tonali lo Spezia ha quasi sempre avuto il pallino in mano, per poi dilagare nella ripresa.

Le chiavi della partita

La prima con Nzola in forma questa squadra può sempre dire la sua, anche quando lui non segna. La seconda è la svolta tattica che ha portato la squadra da un 4-3-3 sterile e perforabile a un 4-4-2 che ha dato molto più equilibrio e che ha favorito almeno tre giocatori: Gyasi, da seconda punta, è stata una buona spalla per Nzola e allo stesso tempo ha coperto con efficacia senza sfiancarsi in volate di sacrificio per tutta la fascia. Reca, da esterno sinistro di centrocampo, ha potuto esprimersi al meglio con Nikolaou che gli copriva le spalle. Infine Esposito, finalmente grande protagonista dove era più difficile attenderselo. La sua punizione alla Platini chiude il match, ma anche prima il suo contributo era stato fondamentale, forse in fase interdittiva ancor di più che in regia, comunque ben coadiuvato da un ottimo Ekdal e da Bourabia. La terza chiave è nella coppia centrale Ampadu-Wisniewski, che ha giganteggiato, con il polacco medaglia d’oro per il gol, a coronamento di una crescita a livelli esponenziali, una volta prese le misure al campionato.

In vista di Lecce

Purtroppo, come scrive La Nazione, a Lecce mancherà lo squalificato Amian, che ha favorito il primo gol con il palo, e per Semplici diventa difficile riproporre questo modulo a meno di non voler promuovere Ferrer, che però non gioca dall’inizio proprio dal match salvezza di Udine un anno fa, dove si rese protagonista di due assist. Cabalisticamente sarebbe l’ideale, ma lo spagnolo potrà reggere una sfida dove è vietato sbagliare?

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