22 Aprile 2025 - 09:54

Porte aperte e poi chiuse al Picco. Disagi anche nell’organizzazione

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Quella di ieri è stata una giornata surreale anche per lo stadio Picco e per tutta l’organizzazione (non solo a Spezia) di una Serie B stoppata a poche ore dal fischio d’inizio. Il Secolo XIX ha ripercorso le ore che hanno separato la scomparsa del Pontefice Francesco dal rinvio delle gare. Inevitabile il disagio per tutti i tifosi già presenti in trasferta, mentre in Viale Fieschi erano già piazzati diversi furgoni dello street food e il catering per l’hospitality interna.

Imprevisto complicato

Un disagio per tutti, oltre che per chi tifa e per le squadre anche per chi è chiamato a lavorare in eventi sportivi e di larga portata. Il quotidiano riporta oggi il pensiero del responsabile dell’hospitality spezzina Davide Angeli, che via social ha avuto una posizione chiara: “Il calcio è davvero soltanto un gioco? Comprensibile che la giornata di campionato sia stata sospesa all’ultimo momento in segno di lutto per la morte del Papa. Ma mi chiedo: è solo un gioco o è anche un settore che coinvolge lavoro, aziende, organizzazione, contratti, diritti TV, logistica? Dietro ogni partita ci sono centinaia di persone coinvolte. Un rinvio dell’ultimo minuto, anche se per un motivo importante, ha conseguenze concrete“.

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